Dall’Uganda a Collesalvetti nel segno dei baby. Il Girasole: il nido con le radici africane fa 30 anni
La sfida vinta di Christine Lam Akoko: «Il primo del territorio, tanta passione e sacrifici» Festa grande per questo traguardo. La sindaca: «Una realtà educativa di riferimento»
COLLESALVETTI Trent’anni e non sentirli. È una storia d’amore, fatta di sacrificio e determinazione, quella che lega Christine Lam Akoko al territorio di Collesalvetti, dove, da tre decenni gestisce il suo “Girasole”, il nido che ha visto crescere centinaia di bambine e bambini di Collesalvetti e dintorni e che ha festeggiato il suo trentesimo compleanno, alla presenza della sindaca Sara Paoli e di un piccolo gruppo di ex alunni. Una bella storia che parte da lontano. Dopo aver lasciato l’Uganda, il suo paese d’origine, Lam Akoko ha scelto di terminare gli studi qui in Italia e di trasformare quella passione per i più piccoli in una vera e propria professione, contribuendo alla crescita del capoluogo colligiano anche dal punto di vista occupazionale.
«Devo ringraziare Manuela Ceccherini, all’epoca assessore del Comune di Collesalvetti - spiega Lam Akoko – fu lei a convincermi che questa era la strada giusta da percorrere. Aveva ragione. “Il Girasole” è stato il primo nido del territorio, a servizio anche dei comuni limitrofi come Fauglia, con una media di venti bambini all’anno. Oggi, chiudiamo l’anno educativo con trentadue presenze e un team composto da cinque educatrici».
Duecento metri quadrati di verde, suddivisi in aree gioco e spazi dedicati all’orto, tre aule multifunzionali, l’atelier casa, un’aula dedicata all’attività motoria ed una alle attività libere: questi gli spazi a disposizione della struttura di via Volterrana che, nel tempo, si è trasformata di pari passo alle esigenze del territorio e alle normative. «Dagli anni ’90 - prosegue la titolare del nido – sono cambiate molte cose, si sono susseguite difficoltà diverse. Prima, anche dal punto di vista degli adempimenti, c’era molta più flessibilità. All’inizio, oltre allo spazio esterno, avevo soltanto due aule multifunzionali, poi, nel tempo, sono riuscita ad ampliare il nido, anche grazie a fondi europei. Trimestralmente il programma e tutte le nostre attività vengono controllate da una pedagogista, frequentiamo costantemente corsi di formazione e organizziamo molteplici attività che vedono coinvolti anche i genitori, con uscite didattiche come quella all’Acquario o al parco Gallorose».
A fianco di Christine Lam Akoko, la figlia Patricia, pronta a guidare il nido non appena la madre deciderà di andare in pensione e con la quale Christine ha vissuto anche momenti complicati. Si riavvolono i ricordi: uno tra tutti il periodo del Covid che le ha costrette a chiudere per 4 mesi. «Fortunatamente - va avanti - ero riuscita ad estinguere il mutuo per la ristrutturazione l’anno precedente, altrimenti avrei dovuto chiudere la mia attività, visto che comunque gli stipendi e le bollette dovevano essere pagati». Ieri, oggi. «Adesso sono felice - sottolinea con orgoglio - mi sento realizzata e rifarei tutto un’altra volta: grazie a questa attività sono riuscita ad offrire un lavoro anche a persone del territorio. Sono maturata insieme a tutti coloro che hanno frequentato il nido ed oggi vederli grandi, alcuni già genitori, è una grande soddisfazione». Fiera di questa storia anche la sindaca. «È un grande piacere poter celebrare i trent’anni di attività del nido “Il Girasole” - dichiara Paoli - È una realtà educativa, che ha rappresentato e continua a farlo un punto di riferimento per tante famiglie del territorio. In tre decenni, “Il Girasole” ha accolto e accompagnato nella crescita generazioni di bambine e bambini, con grande professionalità, dedizione e passione. Grazie a tutto il personale educativo e gestionale per il lavoro quotidiano e per la qualità del servizio offerto. Trent’anni sono una tappa importante, ma anche una spinta a guardare avanti con fiducia, nell’educazione e nel futuro della nostra comunità».l