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Livorno, accoltella e picchia l’inquilino perché non paga l’affitto da sei mesi

di Stefano Taglione
Un soccorso della Misericordia (foto d'archivio)
Un soccorso della Misericordia (foto d'archivio)

È successo in via del Leone: ferito un trentatreenne, portato all'ospedale con un taglio al braccio. Indaga la polizia di Stato

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LIVORNO. L’inquilino lo avrebbe preso a pugni e coltellate perché da sei mesi – secondo quanto ricostruito – non avrebbe più contribuito all’affitto. Choc in un appartamento di via del Leone, non lontano da piazza Garibaldi, dove attorno alle 16,30 di domenica 29 giugno un trentatreenne bengalese è stato ferito a un braccio dal compagno di abitazione e per soccorrerlo sono dovuti intervenire i volontari della Misericordia di via Verdi, con un’ambulanza con a bordo il medico del 118, insieme ai colleghi della Croce rossa italiana, la cui sede sul Pontino, a pochissima distanza.

La ricostruzione

A chiamare il 112, dando l’allarme, sarebbe stato un vicino di casa: «Sento dalle finestre un ragazzo che sta urlando, dice di voler chiamare l’ambulanza e la polizia», le sue parole. La lite era appena iniziata, con i due inquilini che gridavano e uno di loro che accusava l’altro di non contribuire al canone mensile per la casa da ben sei mesi, quindi dall’inizio dell’anno di fatto. Esausto di pagare pure la sua parte, evidentemente, si era stancato di ripetere le stesse cose. E avrebbe deciso di passare alle vie di fatto, non limitandosi a colpirlo con dei pugni, ma utilizzando perfino un coltello con il quale gli ha lesionato l’avambraccio. I sanitari, per fortuna, non hanno trovato il ferito in gravi condizioni: è sempre rimasto cosciente e ha raggiunto l’ospedale in codice giallo, il secondo livello più alto dell’emergenza-urgenza territoriale. Il quadro clinico, insomma, non desterebbe particolari preoccupazioni.

Le indagini

Sul posto sono poi intervenuti gli agenti della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura, diretti dal commissario capo Gabriele Nasca, con i poliziotti che hanno ascoltato la vittima, raggiungendola poi al pronto soccorso mentre i medici lo stavano visitando, e bloccato il presunto responsabile, il coinquilino appunto, trasferito con l’auto di servizio nella caserma “Vittorio Labate” di viale Boccaccio per essere con ogni probabilità quantomeno denunciato. Gli accertamenti comunque restano in corso per stabilire esattamente cosa sia accaduto e le ragioni che hanno fatto scoppiare e degenerare la lite che si è svolta interamente fra le mura domestiche. Servirà, chiaramente, la denuncia del trentatreenne, dato che la prognosi non dovrebbe superare i giorni tali da far scattare un’inchiesta d’ufficio.

Vicini sotto choc

Sotto choc i vicini di casa, che nel pomeriggio di domenica scorsa sentendo le urla avevano contattato la centrale unica delle emergenze di Firenze, quella del 112, che attraverso la sala operativa dell’ospedale di viale Vittorio Alfieri aveva inviato sul posto un mezzo di emergenza, nella fattispecie un’ambulanza con a bordo il medico del 118 della Misericordia di via Verdi, e i volontari della Croce rossa italiana, partiti dalla vicinissima sede del comitato labronico di via Lamarmora, dal rione del Pontino.

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