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Il sopralluogo

Livorno, sos per le Sughere: «Inutilizzati i padiglioni che sono già ristrutturati»

di Claudia Guarino
Livorno, sos per le Sughere: «Inutilizzati i padiglioni che sono già ristrutturati»<br type="_moz" />

L’allarme della Uilpa: «Lacune ne minano la sicurezza»

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Livorno I padiglioni nuovi ci sarebbero anche, ma rimangono inutilizzati «per alcune lacune che ne inficiano la sicurezza». Alle Sughere poi «manca la cucina per i detenuti» e «non vi è una caserma sufficiente». Parallelamente nel carcere di Gorgona «i collegamenti sono precari» e «non solo quelli». A fare il punto della situazione è il segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria Gennarino De Fazio, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo nel carcere insieme a una delegazione composta anche dal segretario della Toscana Eleuterio Grieco e da quello di Livorno Mauro Barile. Ecco le riflessioni del sindacato.

Sughere

«A Livorno ci sono 250 detenuti stipati in celle che ne potrebbero contenere 157 – dice De Fazio – mentre i padiglioni ristrutturati, per 263 posti, rimangono inutilizzati». Ma il sindacalista ha notato anche altre lacune. «Manca la cucina detenuti – dice – non essendo sufficiente quella attualmente in uso e permanendo l’inagibilità dell’altra, ma temiamo che vi potrebbero essere persino degli errori di progettazione ancora più gravi». Questo perché ci sono «celle con alcuni anfratti invisibili dall’esterno e altre che non paiono disporre della superficie necessaria per legge. Per non parlare di un corridoio puntellato con un’impalcatura fatta di tubi metallici lungo i lati e attualmente chiuso al transito, ma dichiarato agibile». E secondo il segretario genrale Uilpa questi fattori si riversano sugli agenti della polizia penitenziaria «per i quali in alcuni casi non si è pensato neppure alle postazioni. Così come non vi è una caserma sufficiente, con gli agenti costretti a usufruire di spogliatoi che non garantiscono presupposti minimi di salubrità e sicurezza. Quasi una fortuna, verrebbe da dire, che a fronte di un fabbisogno di almeno 307 unità, ve ne siano assegnate solo 240, comprese quelle impiegate nella sezione distaccata sull’isola di Gorgona». Per questo i sindacalisti invitano «il ministero della Giustizia e il Dipartimento dell’amministrazione Penitenziaria a una ricognizione immediata affinché siano ripristinate condizioni minime di vivibilità per i reclusi e di dignità lavorativa per gli operatori».

Gorgona

Anche nel carcere di Gorgona, d’altra parte, ci sarebbero dei problemi. «Nel penitenziario – spiega De Fazio – sono presenti 90 detenuti ma l’unica attività degna di nota è quella della produzione vinicola. Troppo poco per giustificare costi ingenti. Ci sono 23 agenti (peraltro sottratti all’istituto di Livorno) di cui solo 16 impiegabili nei turni operativi». Ma non solo. «I collegamenti sono precari e le postazioni destinate alla polizia penitenziaria del servizio navale nel porto di Livorno sono ricavate in container con spazi più piccoli dei box che si vedono nei canili». Alla luce di tutto ciò, De Fazio chie che Dipartimento, ministero e regione valutino «se sia il caso di avviare una progettualità che possa valorizzare la finalità rieducativa della pena attraverso una serie di attività concrete e utili a sfruttare appieno le capacità del territorio e a garantire una produttività sufficiente a compensare le spese che comporta un carcere insulare». l


 

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