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Livorno, il mercato ortofrutticolo non andrà a Porta a Terra

di Giulio Corsi
Livorno, il mercato ortofrutticolo non andrà a Porta a Terra

Salvetti ferma l’operazione da 8 milioni. «Mancano garanzie». L’attività resta a Fiorentina, c’è l’ipotesi di un piccolo palasport

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LIVORNO. Il nuovo mercato ortofrutticolo a Porta a Terra non si farà. Lo ha deciso la giunta guidata da Luca Salvetti, che in questi giorni ha definitivamente stoppato un’operazione di cui si parlava da quasi dieci anni e che prevedeva il trasferimento degli operatori (i pochi rimasti) da Fiorentina all’area attigua al PalaModigliani, oggi destinata al parcheggio dei mezzi della protezione civile e utilizzata talvolta per ospitare circo e luna park.

Al momento il mercato resterà dunque nella sua attuale collocazione. Ma questo non bloccherà le operazioni urbanistiche previste negli enormi spazi tra via Sgarallino e viale Ippolito Nievo, a partire dalla costruzione di una nuova scuola finanziata dal Pnrr – «i cui lavori dovranno iniziare entro il 2026», dice il sindaco –, fino alle altre due gambe del progetto, l’ampliamento dell’attiguo parco e la costruzione di nuovi palazzi di edilizia popolare ad opera di Casalp.

8 milioni da utilizzare

La decisione di stoppare la costruzione del nuovo mercato rimette in ballo 8 milioni di euro che erano stati previsti per l’opera, di cui 5 intercettati dall’amministrazione Nogarin attraverso il bando delle periferie, e altri 3 garantiti dalla giunta Salvetti tramite mutuo.

Spiega il sindaco: «Abbiamo già avuto dal ministero l’ok per spostare i 5 milioni su altri progetti. Con quei soldi finanzieremo di più e meglio la nuova Chiccaia costruendovi il quarto palazzo e destineremo una parte di quei fondi sulle terme del Corallo. Gli altri 3 milioni torneranno tornano in gioco per altre strutture».

La retromarcia

Salvetti illustra i motivi che hanno portato alla retromarcia su un progetto che ha avuto una storia travagliata fin dall’inizio, in primis perché i 5 milioni trovati dall’amministrazione 5 Stelle non erano sufficienti per realizzarlo (al punto che l’ultimo piano era arrivato a prevedere costi fino a 12 milioni di euro, poi ridotti a 8 con diverse limature), e poi per la burrascosa discussione in merito alla location, cambiata molte volte nel corso del tempo, dal Crocino all’ex Ghiomelli ai terreni Leonardo, fino all’area attigua al Modigliani Forum.

«La scelta è arrivata dopo una profonda analisi tecnico-finanziaria e dopo ripetuti confronti con la gestione attuale e le società che operano adesso nella struttura a Fiorentina – dice il sindaco –. Il bando di assegnazione del 2016 doveva avere delle caratteristiche anche economiche di un certo tipo, poi alla sua pubblicazione la cifra del canone lievitò in maniera importante e questo ha messo negli anni successivi in forte difficoltà la Livorno Mercati». Tanto che, continua Salvetti «al momento attuale il saldo tra canoni dovuti e interventi fatti a scomputo lascia per la cooperativa un’importante quota da saldare a cui avrebbe dovuto aggiungersi il canone di almeno altri due anni necessari alla realizzazione del nuovo mercato ortofrutticolo dentro al quale poi l’affitto sarebbe stato sicuramente superiore all’attuale».

Tradotto in soldoni: il canone annuo che gli operatori ora pagano al Comune è di 70mila euro, ma negli ultimi anni quei soldi non sono più stati versati fino ad arrivare a mezzo milione di debito verso l’amministrazione comunale, cifra che scende a 220mila euro se si scomputano lavori effettuati a Fiorentina dai concessionari per 270mila euro.

«Alla luce di questo quadro ci siamo fermati – spiega Salvetti –. Vogliamo evitare di costruire una cattedrale nel deserto, i nostri interlocutori si trovano in una situazione difficoltosa e da buon padre di famiglia e amministratore che deve gestire gli investimenti pubblici abbiamo deciso che il nuovo mercato non s’ha da fare. Questo è un investimento che richiede garanzie che al momento non ci sono e non vogliamo fare un salto nel buio. Inoltre il modello del mercato ortofrutticolo già adesso ma ancora di più nei prossimi anni risulta obsoleto e non dimensionato alle reali esigenze visto il cambiamento dell’impianto logistico della distribuzione delle merci. Per questo abbiamo deciso di cambiare strategia riservando le ingenti risorse in parte ad altre progettualità e iniziando subito un percorso condiviso con i tre operatori presenti per garantire l’attività economica e il lavoro degli addetti».

Cosa succede adesso

Il mercato resterà dov’è ora, occupando una piccola parte della gigantesca area di un tempo. «Ci sarà una prima fase con l’attuale mercato ancora funzionante e una successiva dove pensare ad una nuova collocazione attraverso progetti di partenariato pubblico privato o altre forme di gestione da individuare in accordo con le tre società – spiega il sindaco –. Sull’area di Fiorentina ho chiesto di dividere l’intervento a lotti, partendo con scuola e parco e nel frattempo contiamo di liberare il “moffino” (piccolo mof, mercato ortofrutticolo, ndr), rimasto un quarto di quando ci abitavo io: avevo 14 anni, stavo in piazza Barriera Garibaldi e lo vedevo sempre pieno e in attività».

Una nuova palestra?

Dopo 10 anni insomma si torna al punto di partenza. Tanto tempo buttato via, così come il progetto della giunta Nogarin. Salvetti respinge l’accusa: «Dal 2016 al 2019 questo progetto non aveva visto una virgola, neanche si sapeva dove farlo. E col canone stabilito (70mila euro, ndr) furono messe le aziende nelle condizioni di andare in difficoltà. Noi invece siamo quelli che abbiamo individuato l’area e trovato altri soldi». Già, l’area: che idea ha il sindaco per quella superficie a fianco al PalaModì che rimarrà orfana della nuova struttura? «Valuteremo con la giunta, ma un piccolo palasport fratello minore del Modigliani potrebbe essere una soluzione». 


 

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