Permessi facili, Gonnelli si difende: «A Calafuria nessun favoritismo»
L’imprenditore sull’aumento di capienza: «Tutto fatto secondo norma»
i Claudia Guarino
Livorno Si dice «tranquillo» Simone Gonnelli, il cui nome figura nell’elenco degli indagati per il caso dei permessi antincendio facili. Perché, da una parte, – dice l’imprenditore livornese – «a Calafuria è stato fatto tutto secondo norma» e, dall’altra, perché «non ho avuto alcun tipo di favoritismo». Per il resto, il socio labronico della discoteca “Precisamente a Calafuria” preferisce non entrare nel merito dell’inchiesta che lo vede indagato sottolineando di avere «fiducia nella magistratura».
Il fascicolo
L’inchiesta in questione è quella che ha portato all’arresto per corruzione e riciclaggio di Giuseppe Mazzotta, funzionario dei vigili del fuoco di Livorno perché – secondo la Procura – in alcuni casi avrebbe contribuito a rilasciare permessi antincendio a fronte di un corrispettivo di denaro. Il dirigente dei pompieri è l’unico nei cui confronti il giudice Marco Sacquegna ha disposto la misura cautelare con restrizione della liberà personale, mentre in altri dodici casi ha respinto la richiesta della pubblico ministero Antonella Tenerani.
«Niente da nascondere»
Ecco il contesto in cui – sempre secondo la Procura – sarebbe implicato Simone Gonnelli, indagato insieme ad altre ventinove persone tra ex assessori, imprenditori e professionisti. Lui, d’altra parte, si dice estraneo ai fatti che gli vengono contestati. «Non ho niente da nascondere – dice – Calafuria ha fatto tutte le cose come dovevano essere fatte. E se dovrà essere ripetuta la commissione, ben venga».
La commissione
Il riferimento è alla commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, cioè l’organo (composto da una serie di soggetti tra cui un rappresentante dei vigili del fuoco) a cui spetta il via libera sull’eventuale aumento di capienza dei locali. E dato che il dirigente dei pompieri adesso indagato ha partecipato a varie commissioni, una serie di decisioni dovrà essere sottoposta a nuova verifica.
La capienza
La capienza della discoteca a Calafuria, lo ricordiamo, è prima stata aumentata da 200 a 600 persone. Poi, dopo il caos registrato nei ponti primaverili, è stata nuovamente abbassata e fissata a 196 persone. In quell’occasione Simone Gonnelli e i due soci, ripercorrendo i numeri, spiegarono che, sulla base ai requisiti previsti dalla normativa (di tipo igienico – sanitario, relativi alle vie d’esodo e alla superficie complessiva) «il locale presenterebbe requisiti che ammetterebbero capienze superiori (alle 600 persone, ndr)». Cioè «885 persone». E adesso, su una possibile revisione della decisione sulla capienza del locale, l’imprenditore livornese dice: «Ben venga». l