Livorno, Ilio Barontini e lo spettacolo sul comunista eroe dell’antifascismo
Gli autori Brucioni e Crestacci: «Una ricostruzione del mondo dell’epoca». In scena il 13 giugno in Fortezza Nuova
LIVORNO Ilio Barontini, il comunista eroe dell’antifascismo. E della Resistenza. A lui sarà dedicato lo spettacolo in scena venerdì 13 giugno alle 21.30 alla Fortezza Nuova (e non come inizialmente detto, agli Hangar Creativi giovedì 5 e venerdì 6 giugno). Si intitola “Barontini”, drammaturgia di Alessandro Brucioni e Michele Crestacci, con Michele Crestacci, regia di Brucioni, musiche originali di Brucioni, produzione Mo-WanTeatro. L’ingresso è libero, non è necessaria la prenotazione.
«Partendo dall'idea dell'associazione Ilio Dario Barontini abbiamo puntato a costruire una operazione di qualità per raccontare questo personaggio – afferma il sindaco Luca Salvetti - che è uno dei più rappresentativi della storia politica e dell’ impegno civile di questa città. Conoscendo il lavoro che già hanno fatto Brucioni e Crestacci i quali mettendo in scena personaggi come Modigliani, Mascagni, Picchi, Caproni, hanno raccontato pezzi di storia della nostra città, abbiamo pensato che nessuno meglio di loro avrebbe potuto fare lo stesso lavoro con un personaggio come Barontini. Avevamo pensato alle date del 5 e 6 giugno, ma date le tantissime richieste abbiamo spostato alla sera prima della coppa Barontini e in Fortezza per consentire a tutto il mondo remiero di assistere».
Dedicato alla figura di Ilio “Dario” Barontini, figura leggendaria dell'antifascismo, poi nel dopoguerra dirigente e parlamentare comunista, lo spettacolo è stato voluto dall’amministrazione e dall’associazione Barontini (sostegno della Regione e del Teatro Goldoni).
«L’associazione ha portato aventi nel tempo un lungo lavoro di ricostruzione della memoria militante di Ilio Barontini, internazionalista, tra i fondatori del partito comunista, antifascista, persona che combatté per la trasformazione della società. Rischiava oggi di essere considerato “un vogatore”, dato che il suo nome è associato a una gara remiera, per quanto alla gara remiera che più di tutte rappresenta per i livornesi rappresenta le idee di giustizia e libertà», afferma Lenny Bottai presidente dell’associazione.
«Nel pensare la sua figura ci siamo concentrati sulla ricostruzione del mondo sociale, politico e culturale dell'epoca: Barontini nel nostro immaginario è la storia di un uomo che cresce, vive e muore all'interno della cornice di una delle più intense utopie del secolo novecentesco. Un secolo di venti rivoluzionari che si sono sperduti sui muri di un ordinaria condizione di sopravvivenza», raccontano gli autori Brucioni e Crestacci. Barontini è il quinto ritratto di una serie di monologhi che raccontano una comunità, una città e la sua storia. La storia di Barontini è la storia di un uomo che si ritrova immerso nelle più sconvolgenti, entusiasmanti e drammatiche vicende storiche e sociali del 900: l'affermarsi del movimento socialista e comunista, le lotte sociali e l'impegno politico, la prima e la seconda guerra mondiale, il fascismo e tanto altro.l