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L'intervista

Livorno, il farmacista-eroe Frullano: «Ho fatto il massaggio cardiaco in vivavoce col 112»

di Stefano Taglione

	Gli ambulatori dell’Asl di via del Mare e la farmacia Culla. A dx il farmacista Federico Frullano
Gli ambulatori dell’Asl di via del Mare e la farmacia Culla. A dx il farmacista Federico Frullano

Il titolare della farmacia Culla di via del Mare stava andando al lavoro quando ha salvato la vita di un uomo di 51 anni in arresto cardiocircolatorio: «Avevo appena fatto il corso di primo soccorso»

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LIVORNO. «Non ho avuto neanche il tempo di pensare, ho semplicemente messo in pratica le nozioni acquisite al corso di primo soccorso che ho appena concluso in Federfarma. È fondamentale, senza quegli insegnamenti non avrei saputo cosa fare. Ora spero con tutto il cuore che questa persona si riprenda: è giovane, ha 51 anni. Ce la deve fare, spero presto di avere buone notizie dall’ospedale».

A parlare è Federico Frullano, il titolare della farmacia Culla di via del Mare che nella mattinata del 3 giugno, poco dopo le 11, insieme agli infermieri della Casa della salute, alla dottoressa di famiglia Maria Luisa Salvucci (lì in quel momento per assistere i suoi pazienti, fra cui la vittima) e ai volontari giunti insieme al medico del 118 sulle ambulanze della Svs di Ardenza e della Misericordia di via Verdi hanno salvato la vita a un militare livornese in coda per una visita negli studi ambulatoriali dell’Asl Toscana nord ovest.

Frullano, ha agito in pochissimi secondi, salvando la vita a questa persona.

«Pensi che inizialmente mi avevano detto che stava dormendo nei giardinetti dell’Asl. Poi la situazione si è palesata per ciò che era: un arresto cardiaco».

L’ha capito subito?

«Sì, non rispondeva ad alcuno stimolo. Ero da solo in quel momento, perché chi mi aveva avvertito, una signora di passaggio che per fortuna si è accorta della situazione, era già andato via. Con una mano ho composto il 112, ho messo il vivavoce al cellulare e nel frattempo, mentre parlavo con gli operatori della centrale, ho iniziato il massaggio cardiaco e le manovre salvavita apprese. Non c’era un secondo da perdere, in queste circostanze ogni attimo è cruciale».

Fortuna che aveva appena concluso il corso di primo soccorso.

«Davvero una fortuna. Voglio ringraziare Federfarma per avermi dato quest’opportunità. È stato un corso fondamentale, questa ne è la dimostrazione tangibile e, di questo, ne ho parlato anche con la dottoressa Maria Luisa Salvucci, subito intervenuta ad aiutarmi insieme a una collega della mia farmacia, Giulia Brusadin, che ha avvertito le infermiere della Casa della salute in modo che arrivassero con il defibrillatore in dotazione alla struttura. Abbiamo fatto un gran lavoro di squadra tutti insieme».

Era da molto tempo che il militare era in arresto cardiaco?

«Questo non lo sa nessuno. Spero di no perché da questo dipende il suo futuro». Dopo le scariche ha ripreso subito conoscenza? «Sì, inizialmente non aveva né battito cardiaco, né tantomeno respiro. Poi ha ripreso entrambi. Quando l’ambulanza lo ha portato all’ospedale c’erano speranze, ora speriamo che si tramutino in realtà».

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