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28 cuori e un solo rifugio, la livornese che ha trasformato casa sua in un paradiso per pastori tedeschi

di Federica Scintu
28 cuori e un solo rifugio, la livornese che ha trasformato casa sua in un paradiso per pastori tedeschi

Da anni accoglie cani maltrattati, malati o abbandonati: tra amore, sacrifici e un legame speciale con la sorella scomparsa, Cristina Talarico ha costruito un’oasi di salvezza per i più fragili

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Erano soli, trascurati, magari anche maltrattati, condannati all’indifferenza. Chi rifiutato o lasciato per strada, chi malnutrito o malato. In una parola: abbandonati.

Poi le loro strade si sono incrociate con quella di Cristina Talarico che oggi, nella sua casa a Nugola, lì dove Livorno lascia spazio alla campagna - dà rifugio a 28 pastori tedeschi – 9 maschi e 19 femmine – la maggior parte con una storia difficile alle spalle.

La metà è in età avanzata, in diversi arrivano dal sud – soprattutto da Puglia, Calabria e Sicilia, dove ancora il randagismo dilaga – alcuni hanno anche problemi di salute che richiedono cure veterinarie costose. Altri nel tempo sono morti lasciando, ogni volta, nel cuore di Cristina, una nuova ferita. Ma niente l’ha fermata e dal 2015 – da quando il compagno, Andrea Bolognesi, prese i primi due pastori tedeschi – il cancello della sua casa ha continuato ad aprirsi per chi era rimasto solo.

Una scelta estrema quella di adottare 28 pastori tedeschi, magari difficile da comprendere ma che per Cristina ha rappresentato una luce nel buio.

Il legame con la sorella

«In tanti mi chiedono perché abbia deciso di occuparmi di così tanti cani - racconta - È un modo per sentirmi vicina a mia sorella Tiziana, scomparsa prematuramente. Lei amava i cani e tra noi c’era un legame speciale. Poi è più forte di me, non riesco a dire di no», racconta commossa Cristina che nella vita fa l’insegnante di tennis a Livorno.

«Mi sono resa conto di essermi fatta prendere un po’ la mano – continua -. Non me ne pento ma devo fermarmi, anche perché è vero che il giardino è grande (2 ettari, ndr) - spiega – ma io e Andrea ormai lavoriamo per mantenerli. Col cibo riusciamo a risparmiare comprando in grande quantità, però tanti sono anziani e avranno bisogno di cure, magari costose. Già ora in media spendiamo duemila euro al mese».

La scintilla tra Cristina e il pastore tedesco è scoccata una decina d’anni fa. Dopo i primi due portati a casa dal compagno, decide di raddoppiare. Poi una cucciolata e altri due “piccolini” entrano a far parte della famiglia. «In quel periodo abitavamo ancora a Quercianella – dice – e finché erano sei lo spazio bastava. Ma dopo il Covid c’è stata la svolta. Sono arrivate Tessa e Gemma, poi Marina e Tokyo, due eredi di Gunther (il pastore tedesco entrato nel Guiness World Record come il cane più ricco del mondo, ndr) che abbiamo ancora. A quel punto mi sono iscritta a diversi gruppi Facebook dedicati alle adozioni soprattutto dal sud Italia e le richieste sono aumentate».

Da dieci in poi la famiglia cresce sempre di più

Nel 2022, Cristina e Andrea si trasferiscono a Nugola con dieci pastori tedeschi. E il loro cancello comincia ad aprirsi ancora più spesso. «Dalla Calabria arriva Rex – racconta – aveva le zampe posteriori fratturate che si sono saldate al contrario ma ora corre come gli altri. Poco dopo è arrivata Lilly, un pastore tedesco da lavoro, territoriale e difficile da gestire tant’è che stiamo ancora lavorando con un educatore. Nell’estate del 2022 prendiamo Crystal dalla Calabria e a ottobre dello stesso anno, dalla Sicilia, arrivano Danko e Charlotte, due randagi». I cani in casa Talarico aumentano ancora e con loro la probabilità che possano avere bisogno di cure. «Alla fine del 2022 è arrivata Bianca dalla Calabria – spiega Cristina – sembrava in buona salute e invece aveva due tumori. A maggio dell’anno scorso è morta e per curarla abbiamo speso circa 5mila euro, con l’assicurazione che rimborsa la metà. Nel 2023 ho preso un cane di 14 anni dal canile di Livorno che però dopo tre mesi è morto per un tumore alla milza. Poi ne ho adottato uno col morbo di Crohn e la Pica, un disturbo che porta il cane a mangiare oggetti non commestibili e non è stato facile gestirlo».

Maggio del 2023: da Bologna arriva Atena, un cane che ha lasciato un segno profondo nella vita di Cristina. «Mi manca tanto – dice mostrando il tatuaggio sul braccio dedicato a lei – aveva la coda amputata e quando la portavo in macchina impazziva ma era meravigliosa, aveva una grande capacità comunicativa. È stata con noi solo tre mesi: è morta per una torsione intestinale. La sua perdita è stata molto dolorosa».

Una foto di gruppo non facile

Mentre Cristina racconta le storie di ognuno, i cani la circondano: biscotti per tutti! L’obiettivo è scattare una foto di gruppo ma non è facile. Ci sono Iako, guarito dall’epatite, Benny che ha la Leishmania, Pablo che ha rischiato la meningite per un’otite interna e che ancora porta i segni sulla testa. Ogni tanto qualcuno si innervosisce e inizia a ringhiare ma Cristina in un attimo ristabilisce la pace. «Con alcuni faccio ancora un lavoro con gli educatori – conclude – le femmine sono più facili da inserire rispetto ai maschi. Quando arriva un cane nuovo capita che si diano qualche morso ma a cose normali è raro che succeda. Col tempo comunque il gruppo si riassesta». E di certo nessuno è più condannato all’indifferenza.

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