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L’intervento

Darsena Europa, Macii: «Il bando sarà un documento strategico condiviso»

di Iacopo Simoncini

	I lavori alla Darsena Europa (foto Stick)
I lavori alla Darsena Europa (foto Stick)

Livorno, il punto di vista della vicecommissaria dell'opera Roberta Macii

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LIVORNO. Non un semplice bando di gara, ma un “documento strategico di sistema” che nasce da un percorso condiviso, in linea con i principi europei di buona governance. È questa la visione illustrata da Roberta Macii, vicecommissaria della struttura commissariale per la realizzazione della Darsena Europa, nel corso di un convegno organizzato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale all’interno della Biennale del Mare e dell’Acqua.

Il riferimento normativo è l’articolo 193 del nuovo Codice degli Appalti, che disciplina la finanza di progetto su iniziativa privata e distingue due elementi chiave: il riconoscimento dell’interesse pubblico, anche in forma preliminare, e la definizione misurabile dei fabbisogni dell’ente pubblico.

“L’interesse pubblico può essere anticipato, ma deve sempre essere coerente con le determinazioni dell’istituzione – ha spiegato Macii – mentre i fabbisogni devono essere concreti, misurabili, capaci di accogliere le esigenze della comunità portuale e degli armatori”.

Ma la Darsena Europa, secondo la vicecommissaria, non è solo un terminal, bensì un'infrastruttura integrata e complessa. Un vero e proprio pacchetto strategico che comprende il collegamento diretto con la FI-PI-LI, la pianificazione ferroviaria (“Piano del Ferro”), l’affidamento del progetto per il nuovo Ponte sullo Scolmatore e il Piano Organico Porto.

Alla base del progetto c’è l’idea di collegialità e corresponsabilità. “L’Italia soffre ancora di un formalismo paralizzante – ha osservato Macii –. Serve il coraggio di uscire dagli schemi rigidi per costruire soluzioni partecipate, coinvolgendo attivamente tutte le parti: dal Governo centrale al Ministero delle Infrastrutture, dalla Regione all’AdSP, fino agli armatori e al cluster portuale”.

Il futuro bando non sarà dunque elaborato “nelle stanze chiuse dell’Autorità”, ma nascerà da un confronto continuo e aperto, in grado di accompagnare il sistema portuale verso la piena realizzazione della Piattaforma Europa, una delle infrastrutture chiave per il rilancio della competitività del porto di Livorno.

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