Il Tirreno

Livorno

La tragedia

Ex bancario trovato morto nelle acque di Calafuria

di Stefano Taglione

	Il luogo della tragedia e l'ex bancario
Il luogo della tragedia e l'ex bancario

Era andato in pensione l’anno scorso ed era molto conosciuto in zona: indaga la capitaneria

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LIVORNO. «È in mare, non si muove». Sono quasi le 10,30 di ieri, 9 maggio, quando al 112 arriva la chiamata di una persona che, fra Calafuria e il Boccale, dalla scogliera vede un uomo immobile con la faccia riversa nell’acqua. Due le chiamate: la prima in cui racconta che è vestito e forse sta nuotando, la seconda decisamente dal tono più allarmante: «Non si muove». Una telefonata subito transitata dalla sala operativa della capitaneria di porto, immediatamente giunta nello specchio acqueo interessato con la motovedetta “Cp 866”. L’uomo, poi identificato per l’ex bancario sessantacinquenne livornese Antonio Lima, viene subito soccorso e trasferito via mare sugli scali Darsena, vicino alla sede della guardia costiera, con i militari che durante il tragitto cercano in tutti i modi di rianimarlo (al loro arrivo, purtroppo, era già privo di conoscenza) mentre i volontari e il medico del 118 giunti su un’ambulanza della Svs di via San Giovanni, allertati dagli stessi militari, proseguono l’intervento purtroppo senza esito.

Le ipotesi

Come mai Lima era in mare vestito? Sono gli interrogativi che cercheranno di sciogliere nelle prossime ore gli inquirenti, al lavoro per risolvere il giallo. Difficile che stesse facendo il bagno, dato che indossava gli indumenti. Potrebbe forse essere caduto accidentalmente, magari dopo un malore, anche se per adesso nulla si può escludere. Chi lo ha notato, purtroppo, lo ha visto da distanza quando era già esanime. Troppo tardi, dunque, per salvarlo. La guardia costiera, su disposizione della procura, ha fatto intervenire il medico legale e per il momento, la salma, resta sotto sequestro al cimitero dei Lupi, dove è stata trasferita dal personale delle onoranze funebri della Misericordia di via Verdi. Non si esclude, quindi, alcuna pista e potrebbe essere disposta l’autopsia.

Chi era la vittima

Antonio Lima, livornese, era nato Pisa il 20 febbraio del 1960 ed era padre di due bambine. Abitava in via Bois, nella zona di Villa Fabbricotti, e amava Capraia, dove aveva una casa. Ha lavorato per una vita come impiegato al Banco Bpm, prima in piazza Grande, poi in via del Mare al pubblico e, alla fine dell’anno scorso, era andato in pensione. Persona molto conosciuta nel suo ambito, ha tenuto anche dei corsi di buddismo.

I ricordi

Gelo nel palazzo dove abitava, con la notizia che si è diffusa nel tardo pomeriggio di ieri. «Ho appena saputo da mio marito, sono sotto choc – racconta una donna che abita nello stesso stabile, chiedendo l’anonimato –. Era una persona che tutti noi stimavamo, abbiamo visto le bambine nascere e lo conoscevamo molto bene. Siamo veramente addolorati, è una tragedia, non sappiamo nulla su cosa sia accaduto a Calafuria». «Era una bravissima persona, generosa – così lo ricorda l’amico e compagno, diversi anni fa, di corsi di buddismo Giovanni Raimondi –. Un uomo davvero aperto, che ci ha sempre accolto a casa sua con grandissimo affetto, mi mancherà moltissimo».

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