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Livorno, studenti fragili e tagli all’educativa: parlano i genitori dei ragazzi ciechi e sordi

di Francesca Suggi
Livorno, studenti fragili e tagli all’educativa: parlano i genitori dei ragazzi ciechi e sordi

Disabilità sensoriali,  Il Comitato genitori: ««Rischi per i nostri figli. Diritto all’istruzione da tutelare»

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LIVORNO. «La disabilità sensoriale non può essere trattata con un modello generico né ridotta a una questione economica». È una lettera aperta scritta col cuore quella che arriva dal Comitato genitori per il diritto all’istruzione degli studenti con disabilità sensoriale. C’è preoccupazione per il futuro dei servizi educativi legati all’assistenza specialistica e quindi quelle specificità che toccano anche i loro figli e le loro figlie.

La loro disabilità è specifica: sono studenti non vedenti e sordi. E i tagli in essere, per mancanza di fondi adeguati da parte dello Stato - e poi a scendere fino alla Provincia che non riceve i contributi dovuti dal Ministero e quindi non ne ha da erogare in più alle singole scuole superiori.

«Vogliamo portare all’attenzione pubblica il rischio che i recenti cambiamenti nella gestione dei servizi scolastici penalizzino i nostri figli. Un approccio che unifica tutte le disabilità senza considerarne le peculiarità riduce la qualità del supporto e mette in difficoltà studenti sordi e ciechi, che necessitano di interventi specialistici».

Per i nostri figli

Negli ultimi anni molte scuole superiori hanno scelto di affidare l’assistenza a cooperative generiche. «Fortunatamente, alcuni istituti di Pisa, Livorno (Niccolini Palli), il Polo liceale Cecioni, Cecina e Piombino hanno adottato un modello che valorizza il supporto mirato, garantendo agli studenti con disabilità sensoriale un’assistenza adeguata», dicono dal comitato, presieduto da Barbara Berti.

Associazione Comunico

In questo contesto opera l’associazione Comunico, una piccola realtà con sede a Livorno in via Maggi 82, attiva da più di 10 anni nel supporto esclusivo alla disabilità sensoriale.

«L’associazione - continuano le famiglie - non si limita a fornire assistenza alla comunicazione per la sordità e tiflodidattica per le minorazioni visive nelle scuole, ma segue gli studenti nel loro progetto di vita, accompagnandoli sin dalla scuola dell’infanzia grazie anche al supporto della Fondazione Livorno e all’impegno di ore volontarie». Il comitato racconta questa piccola realtà che ormai fa parte delle loro vite.

«Questo percorso prosegue con attività nel tempo libero, supporto ai compiti e orientamento al lavoro, affinché i nostri figli possano crescere con maggiore autonomia e inclusione sociale».

L’associazione è forte di un team di 18 specialisti tra assistenti alla comunicazione, assistenti tiflodidattici e interpreti Lis e garantisce il pieno accesso all’istruzione e alle informazioni. Il suo metodo prevede che le ore di assistenza siano dedicate esclusivamente agli studenti e, in caso di assenza, vengano recuperate solo a loro favore. Questo non solo assicura continuità nel percorso educativo, ma rappresenta anche un modo efficace per ottimizzare le risorse, evitando sprechi e garantendo il massimo beneficio agli studenti.

A rischio l’inclusione

Il comitato fa l’analisi della situazione attuale. Quella dei tagli ai fondi per l’assistenza educativi che in alcuni istituti superiori hanno portato anche ai primi licenziamenti degli educatori.

«Tuttavia, i recenti tagli nelle scuole superiori stanno mettendo a rischio questo modello. Sebbene per ora nessun contratto sia stato sospeso, la riduzione delle ore compromette la qualità del supporto», vanno nei dettagli.

E ancora l’appello si fa corale. «La disabilità sensoriale non può essere trattata con un modello generico né ridotta a una questione economica», ribadiscono. E avanzano una sonora richiesta. «Chiediamo alle istituzioni di tutelare il diritto all’istruzione dei nostri figli e di riconoscere il valore delle realtà specializzate. L’inclusione non può essere garantita al ribasso: la specializzazione fa la differenza».l


 

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