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Il Siulp di Livorno con i poliziotti della Squadra nautica: «Agenti usati per i servizi d’ordine al palazzetto»

Due mezzi della Squadra nautica labronica
Due mezzi della Squadra nautica labronica

Appello della segreteria provinciale del sindacato autonomo alla questora Giusy Stellino: «Persone svilite della propria professionalità eppure i controlli effettuati sono aumentati»

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LIVORNO. Agenti della Squadra nautica utilizzati per assolvere altri compiti, come i servizi pubblici durante i concerti. È la denuncia del sindacato Siulp, con la segretaria provinciale Angela Bona che si appella alla questora Giusy Stellino. «I poliziotti dell’ufficio nautico di Livorno e della provincia (Piombino), successivamente alle determinazioni del ministero – si legge in una nota – hanno mantenuto la qualifica professionale acquisita nel tempo e percepiscono l’indennità di imbarco, quindi sono dipendenti della polizia di Stato su cui il ministero ha investito e può continuare a investire. Nel momento in cui il capo della polizia rimodulò il cosiddetto “piano di dimissione delle unità navali” valutò la reale necessità di Livorno e assegnò lo “Squalo PS 656”, mezzo che il personale mantiene ancora in totale efficienza nonostante la vetustà, proprio per la fiducia accordata. Viene fatta, purtroppo, tra il personale in possesso dei medesimi requisiti una distinzione discriminatoria, ovvero i poliziotti componenti gli equipaggi delle unità navali, che operano nelle acque interne, effettuano solo servizi dedicati, mentre i poliziotti livornesi, nonostante i titoli acquisiti grazie alle loro capacità, devono assolvere anche a compiti che nulla hanno che vedere con la polizia nautica, e questo per non aver avuto la possibilità di essere inseriti nelle squadre acque interne. È una realtà che il poliziotto comandante costiero, di altura o motorista ha specialità che altri poliziotti che svolgono servizi indispensabili per il territorio non hanno, quindi c’è da domandarsi se l’impiego “diverso” del collega di Livorno non venga svilito nella sua professionalità e ancor più che lo limiti in quei compiti tipici della squadra nautica, ovvero manutenzione e pattugliamento in mare. Non stiamo parlando di poliziotti che hanno “chiesto” di essere sbarcati e trasferiti in altri uffici per assolvere altri incarichi e compiti, stiamo rappresentando di professionisti del mare che vengono impiegati in ordine pubblico ai concerti, o al palazzetto dello sport. E visto che ci sono professionalità in polizia, che vengono rispettate, come i dipendenti di tutte le specialità o appartenenti ad alcuni uffici che concorrono esclusivamente al mantenimento dell’ordine o della sicurezza pubblica, allora è necessario riconoscere i titoli acquisiti di tutti».

«L’ufficio nautico di Livorno, d’iniziativa per collaborare fattivamente nel controllo del territorio – prosegue il Siulp – effettua controlli in ambito portuale, dati statistici che negli ultimi mesi sono nettamente aumentati rispetto al passato, quindi è reale la volontà “di fare” del personale. Abbiamo necessità di capire perché il personale di Livorno, che si sta aggiornando d’iniziativa, non sia mai stato formato per eseguire controlli in mare (realizzati solo con le moto d’acqua, senza l’ausilio di un gommone, con tutte le difficoltà operative che ne derivano), procedono singolarmente allo studio per poter contestare le violazioni del codice della navigazione o della pesca, e tutto ciò in contrasto con la realtà dove un responsabile si “complimenta col personale per i risultati ottenuti (all’Elba ad esempio) e poi li impieghi in servizi di ordine pubblico a terra. È necessario prevenire gli scontri tra natanti, quindi controllare le limitazioni alla velocità, verificare l’obbligatorietà di avere al seguito le dotazioni di bordo, situazioni che in altre città di mare o di lago, hanno creato parecchio clamore pubblico, e non poniamo il dubbio che la guardia di finanza esegua suddetti controlli ma continuiamo a non comprendere perché la polizia di Stato di Livorno debba esistere solo con le moto d’acqua».

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