Aziende più ricche di Livorno: nella top200 i Bagni Roma, Pancaldi ed ex Pejani – La classifica
Non solo spedizioni internazionali, imprese portuali e società immobiliari: si conferma fra le migliori anche il ristorante “Via di Guinceri” di Vicarello. Fuori quest’anno “Oscar” di via Franchini. E “volano” i bus del “City Sightseeing”
LIVORNO. Spedizioni internazionali, commercio e imprese del settore immobiliare. Ma non solo: nella seconda puntata delle aziende più ricche di Livorno, Collesalvetti e Capraia non mancano gli stabilimenti balneari e ristoranti come "Via di Guinceri", da ormai tre anni stabile fra le 200 imprese con l’utile più alto del nostro territorio. Dopo la top100, ecco quindi le altre società che macinano più guadagni.
Il porto regna
Logistica, trasporti e banchine. Se nelle prime cento, ovviamente, questi ambiti risultavano fra i più presenti, nulla cambia nella seconda tranche di classifica. La centunesima azienda più ricca è infatti il cantiere Montano, oggi gestito insieme alla sua famiglia dal campione olimpico di scherma Aldo, il quale recentemente ha investito in un bacino di carenaggio grazie a un contributo regionale. Per Tommaso Montano e figli, questo il nome dell’impresa con sede in piazza Orlando, 480.415 euro di utile (in crescita del 1.792%) su un fatturato di 2.856.479. Impresa Tito Neri, rimanendo nello stesso settore, segue con 420.232 euro, poi Labrolines (364.560), Labromare (354.640), Barbarini e Foglia Worldwide Logistics (347.487), Finservice Europe (344.329), la cooperativa Uniport guidata da Yari De Filicaia (330.838), N. Tozzi (298.949), Pilade Giani (271.158) e So.Ge.Se. per il noleggio dei container (242.747). Aziende forti, che chiaramente sfruttano la presenza del porto, da sempre un volano per la nostra economia come dimostrano, non a caso, le prime due posizioni della graduatoria pubblicata il 23 febbraio, che vedono primeggiare la Del Corona & Scardigli (18.504.310 euro di utile e 272.405.601 di fatturato) e la Hillebrand Gori (da tutti conosciuta come Giorgio Gori), con 12.703.794 e 257.667.502.
I bagni
Livorno, patria di bagnanti e stabilimenti, non poteva non ospitare nella sua graduatoria delle aziende più ricche i nostri bagni. Che non mancano. Quelli con i guadagni più alti, secondo i bilanci del 2023, sono i Bagni Roma: per la società di Antignano centotrentottesimo posto in classifica con 325.184 euro di utile su un fatturato di 887.439. Più attardati i Pancaldi e Acquaviva del patron Giorgio Bonaventura, nelle ultime due edizioni in testa nel loro settore, con 205.342 euro di guadagni (-15% rispetto al 2022) e 2.322.065 di giro d’affari. Chiudono, con la casella 297, gli ex Pejani (Onde del Tirreno), con 189.843 euro di utile (+10%) e 851.529 di fatturato (+9%). Fuori dalla graduatoria i Nettuno (41.874 euro di guadagni su un giro d’affari di 405.266 euro) e i Sama, che invece staccano un utile di 116.588 su un fatturato di 470.616. Ottimi risultati anche quest’anno, insomma, in una città assolutamente vocata al mare, dove gli abbonati e i servizi non sono mai mancati. «Sono molto contento del risultato che abbiamo raggiunto - sono le parole del balneare Mario Picchi, con la famiglia a capo dei Bagni Roma di Antignano - ed è merito principalmente dei nostri affezionati clienti. Sicuramente alle persone piace ciò che proponiamo e il fatto che il nostro stabilimento è tranquilla, a misura di famiglia appunto, sono soddisfatto della gestione degli ultimi anni».
La classifica
La classifica proposta dal Tirreno - frutto di un’elaborazione dei dati dal sito Registroaziende.it - elenca le seconde cento imprese con la sede legale a Livorno, a Collesalvetti e Capraia in ordine di utile, dalla centunesima posizione alla 200, dopo che è stata pubblicata la prima puntata con le più redditizie. I numeri si riferiscono all’ultimo bilancio presentato, quello del 2023, pubblicato poco meno di un anno fa. Alcune delle imprese, tuttavia, potrebbero non essere ricomprese nella lista se gli ultimi bilanci non sono ancora stati caricati sulla piattaforma Internet o se il tipo di società non viene preso in considerazione dallo stesso portale specializzato che le raggruppa rendendole disponibili a tutti per la consultazione (le "sas", le società in accomandita semplice, non sono ad esempio incluse in questi elenchi).
I ristoranti
Abbonato alla classifica, ormai da due anni, il ristorante di Vicarello "Via di Guinceri" - titolare la chef Elena Fagiolini, Fabrizio Moccia cura invece le pubbliche relazioni - che con 217.280 euro di utile resta in linea con i dati del 2022 e fattura 1.451.060 (+9%). Fuori dalla graduatoria dopo un biennio di presenza "Oscar" di Marco Mantovani, in via Franchini, con 148.232 euro di guadagni (comunque +8% rispetto all’anno prima) e un giro d’affari di 980.248, sostanzialmente rimasto stabile. Buoni numeri, comunque, al di là della posizione appena fuori dalla top200. Solo per fare un esempio, "Oscar”, ha guadagnato più di Aamps, la municipalizzata dei rifiuti, che ha chiuso il 2023 con 131.270 euro di utile (+38%), su un fatturato di 41.429.545 euro. Lo stesso risultato del centro commerciale Marilia di via Puini, che ne ha guadagnati 147.724.
Le altre
Fra le sorprese, nell’ambito della lavorazione del caffè che già nella prima puntata ha registrato la presenza di "Caffè Toscano" dell’imprenditore Riccardo Grillo, ecco "Le Piantagioni del Caffè", all’incirca a metà graduatoria, con un giro d’affari di 6.840.028 euro, ma soprattutto un utile di 244.811, +740% rispetto all’anno precedente, quando si fermò a 29.140 euro (nel 2021 invece erano 18.822). Si confermano in ottima salute le aziende dell’imprenditore Riccardo Citi, già dodicesimo con "Ies Solare": la sua "Ies Energia", con 389.767 di guadagni, è a ridosso dei primi posti in questa seconda puntata. Mentre spicca anche la "Livorno City Sightseeing", i bus che portano i turisti in giro per la città, con 408.775 euro di guadagni (un quarto in più del 2022) e un fatturato praticamente raddoppiato di 3.032.588. Spazio anche per la pubblicità, con l’agenzia "Tiviz": 268.628 di utile su un giro d’affari di 2.257.149 per l’azienda di piazza Cavour. A ridosso della top200 la prima azienda di Capraia, la Cooperativa Maricoltura e ricerca, fuori per un soffio con 171.074 di utile e un giro d’affari complessivo di 2.519.230.
Chi è fuori
Fra i grandi nomi rimasti fuori troviamo Sintermar (154.068 di utile, 15.995.067 di fatturato), la già citata Aamps, Casalp (77.120 di guadagni per l’istituto provinciale delle case popolari, 11.359.949 di giro d’affari), la Compagnia trasporti integrati (utili a 26.622, fatturato di 18.984.796, entrambi in flessione) e Nutrien Italia, giro d’affari di 56.434.084 e rosso di 311.745 euro dopo che comunque, nel 2022, aveva guadagnato 4.510.000 euro e nel 2021 altri 2.210.000, risultati che portano comunque in netto positivo l’ultimo triennio post-Covid, molto difficile per gran parte delle società di tutta Italia. Bene, di poco oltre la posizione 200, Svs Gestione Servizi con 74.096 di utili, in linea con l’anno passato, mentre analizzando altre società conosciute Toremar stacca un guadagno di 78.886.