A Livorno si celebrano i grandi artisti: sul palco di Mostri sacri le rivisitazioni delle hit del passato
Mannucci (associazione Mangiadischi): «È un incontro tra artisti, non saranno cover» Per la prima volta spazio a cinema, letteratura e arte. In programma un docufilm su Jannacci
LIVORNO. «Sono felice per questo festival. Da quando sono tornata ho trovato Livorno ricca di offerte, e molto competitiva a livello musicale. Questa ne è una dimostrazione». Presenta la quinta edizione del Mostri Sacri Festival l’assessora alla cultura Angela Rafanelli.
Ideata dal cantautore e musicista livornese Giorgio Mannucci, la kermesse omaggia i mostri sacri della musica italiana, attraverso una serie di esibizioni dal vivo. Il festival è organizzato dall’associazione Mangiadischi, di cui Mannucci è il presidente, e mentre lo scorso anno si è tenuto tra Livorno e Pisa, quest’anno sarà ospitato interamente dalla nostra città. Saranno più di trenta gli artisti, provenienti soprattutto dalla Toscana, di cui sette livornesi, ad esibirsi al the Cage, in tre diverse date: il 28 febbraio, il 21 marzo e il 18 aprile. Ogni artista si impegnerà ad omaggiare il proprio beniamino. Saranno quindi diversi i grandi artisti italiani ricordati: Mina, Adriano Celentano, Domenico Modugno, Ivano Fossati, e il mostro sacro nostrano, Piero Ciampi, tra gli altri.
Durante ogni serata, ci sarà un artista principale che si esibirà per circa quaranta minuti, omaggiando il “mostro sacro” scelto. Prima dell’esibizione principale ci saranno delle esibizioni più brevi, di altri musicisti, che canteranno due canzoni a testa, del loro beniamino.
«Ma non si tratta di un concentrato di cover band. Anzi, è un invito preciso agli artisti chiamati in causa a portare una loro speciale rivisitazione dei brani che presentano. È un incontro tra artisti», dice Mannucci. Il 28 febbraio l’esibizione principale sarà del siciliano Alosi, che canterà Celentano. Prima di lui, sul palco suoneranno Chiara Pellegrini, Zoe, Martin Lemos, Giuliomaria.
Il 21 marzo al Cage Giulia Pratelli e Luca Guidi omaggeranno Modugno. Ad introdurli Lucia Fiorentini, Lucido, Andrea Musio, e Frejico. La serata finale del festival vedrà l’omaggio alla Scuola Genovese, e l’esibizione principale sarà dei Sinedades. Prima di loro, sul palco saliranno Lorenzo Pellegrini e Flamen.
Nella serata finale è previsto anche l’omaggio a Piero Ciampi: si esibiranno Michela Lombardo, e Giorgio Mannucci con Valeria Caliandro. Ma quest’anno il festival non si occuperà solo di musica dal vivo.
Infatti, nell’edizione 2025 l’associazione Mangiadischi inserisce anche nuovi punti di vista per ricordare i mostri sacri della musica italiana. Per la prima volta anche il cinema, la letteratura e l’arte saranno protagonisti del festival.
Il cinema troverà la sua espressione al Centro Artistico Grattacielo, dove in collaborazione con il circolo Kinoglaz, domenica 23 febbraio si aprirà il festival. Al Grattacielo verrà proiettato il film “Vengo anch’io”, un docufilm su Enzo Jannacci. A seguire, ci sarà un talk con Giorgio Verdelli, regista del film. La letteratura sarà protagonista nell’incontro con il musicologo Jacopo Tomatis, che presenterà il suo libro al Mondadori Bookstore di via Grande l’11 aprile.
A Villa Trossi Uberti, invece, sarà dato spazio al lato artistico del festival, quando l’8 e il 9 marzo ci sarà “La Mostra delle Mostre”, con opere che omaggeranno le donne nella musica italiana.
L’evento al Grattacielo costa sette euro: biglietti disponibili sul sito di Kinoglaz, o al Centro. L’entrata delle serate al Cage costa dieci euro. Biglietti disponibili sul sito TicketSms. Gli altri eventi sono gratuiti. l
LB.
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