Il Tirreno

Livorno

Lutto

Addio a Fabio Cimini, tifoso amaranto appassionato di sport e giornalismo

di Francesca Bandinelli

	Fabio Cimini
Fabio Cimini

Fatale un malore: avrebbe compiuto 70 anni l’11 marzo. Fissato il funerale

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LIVORNO. Se n’è andato all’improvviso, per un malore. Fabio Cimini avrebbe compiuto 70 anni il prossimo 11 marzo, invece adesso, insieme ai suoi familiari, alla moglie Cecilia Dal Canto, alla figlia Linda, al genero Francesco e all’adorato nipotino Edoardo di 10 anni che era tutta la sua vita, lo piange tutta una città. Era il genero di Mauro Dal Canto, ex corrispondente della Gazzetta dello Sport dalla città di Livorno.

Appassionato di giornalismo - ha collaborato, in passato con Amaranta e, qualche volta col Corriere di Livorno - e di sport, su tutti il calcio ma anche il basket, ha vissuto con l’amaranto nel cuore. Gabriele Favilli, l’ex speaker dello stadio Picchi, è ancora incredulo.

«Sabato scorso mi ha chiamato per fare gli auguri al mio bimbo, per il suo compleanno. Fabio era fatto così, era un generoso, un uomo di cuore. Abbiamo vissuto tanti anni nello stesso ambiente, quello attorno al Livorno calcio, e non l’ho mai visto arrabbiato una volta». Ad avvisare Gabriele della tristissima notizia è stata la moglie: è stato un colpo secco al cuore.

«Abbiamo giocato tante partite di calcetto insieme, siamo stati anche spesso a cena ai Bagni Rosa di Tirrenia, che in estate diventavano un po’ la sua casa. Ha poi condiviso un’esperienza lavorativa con mio fratello, da Mc Donald’s, e anche per questo il nostro legame è sempre stato forte. Sto andando adesso (nel primo pomeriggio di ieri, ndr) alla camera mortuaria per stare accanto alla famiglia in questo momento di dolore, arrivato oltretutto da un momento all’altro».

Il funerale, curato dalle onoranze funebri della Svs, sarà celebrato oggi, giovedì 30 gennaio alle 15,20 alla camera mortuaria di viale Alfieri: sarà questa l’occasione per dare l’ultimo saluto a Fabio, da sempre innamorato della sua Livorno.

«Ricordo sempre la mia prima trasferta - continua ancora Favilli -, era il 2001 e il Livorno giocava a Cesena. Quella fu la mia prima radiocronaca per Radio Flash e Fabio era al mio fianco, c’è sempre stato. Il vuoto è gigantesco. Il basket? Era forse l’unica cosa che non ci legava, io sono sempre stato un appassionato del pallone che rotola sul rettangolo verde, a lui piaceva anche la palla a spicchi».

Lo sgomento, ieri, ha travolto tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato. Sui social, seguiva il gruppo dei tifosi della PL, trasudando passione anche nei confronti di questa disciplina, che ha comunque portato lustro alla propria città. Tra gli amici, ieri, è scattato il passaparola che, a sua volta, ha generato un’ondata d’affetto che si è riversata sulla famiglia. Il malore improvviso gli è stato fatale.


 

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