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Livorno, slitta l’abbattimento dei palazzi a Fiorentina: cosa manca

di Martina Trivigno
Livorno, slitta l’abbattimento dei palazzi a Fiorentina: cosa manca

È prevista la realizzazione di 60 alloggi popolari in via Bruno. L’assessore Raspanti: «A Livorno ne servirebbero 1.000 in più»

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LIVORNO. Secondo il cronoprogramma l’abbattimento del palazzone popolare di via Giordano Bruno (civici 16-18) all’incrocio con via Dodoli (lato Mura Lorenesi) doveva già essere iniziato, tra ottobre e novembre. Ma ancora – spiega il presidente di Casalp, Marcello Canovaro – la gara non c’è. Così slittano in avanti i lavori e i due edifici saranno buttati giù nei primi mesi del 2025 per proseguire poi con i successivi passaggi: sette mesi di lavoro, comprese le bonifiche belliche e il piano di caratterizzazione del suolo prima di poter costruire i nuovi 60 alloggi Erp (edilizia residenziale pubblica).

La storia

È una storia infinita quella del palazzo popolare iniziata nel 2011 quando il Comune di Livorno approvò il Piano attuativo di iniziativa pubblica che prevedeva una serie di interventi di edilizia residenziale sociale con interventi di recupero e di nuova edificazione sia nell’area del Mercato ortofrutticolo sia a Fiorentina. L’obiettivo era duplice: far vivere le famiglie in sicurezza e contribuire a riqualificare il quartiere Garibaldi. Un investimento complessivo che, soltanto per i civici 16-18, ha un valore di circa 10 milioni di euro (di cui 8,5 finanziati dalla Regione Toscana).

Nel 2016 il Consiglio comunale decise di modificare in parte il progetto, prevedendo un unico corpo di fabbrica per i 40 alloggi da fare dove oggi ci sono i civici 16 e 18, ma poco più di un anno fa sempre il consiglio ha deliberato il progetto definitivo, predisposto da Casalp, titolare della gestione del patrimonio edilizio Erp: in pratica dovranno essere costruiti due edifici, uno da 40 e l’altro da 20 appartamenti. Si arriva così al progetto – approvato con la delibera del Consiglio comunale del 10 maggio 2023 – finalizzato alla demolizione del palazzo per poi realizzare i 60 nuovi alloggi Erp.

Gli espropri

Di recente – il 12 novembre scorso per la precisione – è stato emesso il decreto d’esproprio anche per gli ultimi proprietari degli immobili e la spesa totale prevista per loro come indennità ammonta a 593.745 euro: tra il 2021 e il 2022, il Comune e Casalp avevano trasferito in altre case popolari gli assegnatari Erp regolari; poi c’è stato da murare, sgomberare e di nuovo murare gli appartamenti che via via sono stati occupati abusivamente (poco distante da dove morì tragicamente Denny Magina).

Ora, gli ultimi quattro proprietari del palazzone di via Giordano hanno finalmente accettato l’esproprio, chiedendo però l’indennità aggiuntiva relativa alla reiterazione del vincolo espropriativo: a un proprietario sono dunque toccati 61.812 euro, a un altro 68.313, a un altro ancora 46.498 euro, all’ultimo 47.274 euro e, infine, a Casalp 284.440 euro (più 36.351 euro di Iva).

Case che non ci sono

Ogni anno al Comune di Livorno arrivano circa 1.000 domande (di cui 700 per l’emergenza abitativa) per richiedere un tetto. Ma secondo le stime – spiega l’assessore alle Politiche di coesione sociale e per la casa, Andrea Raspanti – «servirebbero almeno 1.000 alloggi popolari in più» per rispondere a tutte le richieste dei cittadini livornesi. Intanto per quelli in via Giordano Bruno ci sarà da aspettare ancora un po’. 


 

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