Livorno, centro Basaglia chiuso per inagibilità. Metà pazienti trasferiti in casa di riposo
Problemi al centro di salute mentale. L’Asl: «Sarà riaperto». Il Fials: «Quando?».
Livorno Le infiltrazioni erano tali da rendere la struttura pericolosa e pericolante. Tanto che l’Asl ha deciso di chiudere bottega e trasferire i pazienti altrove. E se adesso nei dintorni del centro Basaglia di Monterotondo è rimasto solo un vigilante a guardia del forte, la dottoressa Cinzia Porrà, direttrice della Zona livornese dell’Asl, è certa: «La chiusura del centro di salute mentale non è definitiva, ma bisognerà capire i tempi necessari per i lavori». Nel frattempo il sindacato Fials incalza l’Azienda sanitaria: «Le condizioni degli edifici erano ampiamente note – dice Daniela Boem della segretaria provinciale del sindacato – pertanto domandiamo per quale ragione non siano stati programmati gli interventi necessari per evitare la chiusura e i disagi ai pazienti». Ma andiamo con ordine.
Pazienti trasferiti
Venerdì scorso l’Asl ha comunicato ai sindacati la chiusura del centro di salute mentale Basaglia, che ospitava dieci pazienti. A quanto sembra le copiose piogge hanno aggravato un problema di infiltrazioni che già esisteva rendendo l’edificio, come confermato dalla stessa Asl, di fatto «inagibile». Ecco dunque che gli ospiti sono stati trasferiti altrove. «Quattro – spiega Porrà – sono alla Rsa Bastia (una casa di riposo, ndr), che è l’unico centro dove sono collocati che non è di nostra proprietà dove comunque c’è il nostro personale per garantire l’attività assistenziale. Uno è a Castel Sonnino, due a Villa Graziani e due a Villa Magnolia. Un altro era già previsto che fosse dimesso». Insomma, i pazienti sono stati sparpagliati per il territorio. E se Porrà dice che «il nostro focus sono proprio i pazienti», il Fials ritiene che «l’urgenza di procedere al trasferimento in altre strutture ha determinato il loro ingresso in realtà diverse che, a fronte delle loro particolarità e patologie, rendono possibili il verificarsi di difficoltà, ambientali, di adattamento e gestione in rapporto alle originarie modalità in uso al Basaglia. Si registrano, inoltre – conclude Daniela Boem – le difficoltà dei lavoratori chiamati a svolgere le attività in nuovi contesti operativi».
Le infiltrazioni
Quanto alle criticità dell’edificio, Porrà dice che «abbiamo dovuto chiudere il centro Basaglia per problemi emergenziali sopraggiunti». Sul tipo di problemi non fornisce particolari dettagli. Il Fials, d’altra parte, spiega che «il pericolo è legato alle infiltrazioni che, peraltro, erano presenti già da tempo, tanto che in c’è stata la ristrutturazione degli spogliatoi del personale». Alla luce di tutto ciò il Fials chiede alla direzione della Usl Toscana nord ovest «di esprimersi in maniera chiara contro ogni ipotesi di chiusura definiva del centro. È poi indispensabile avere certezze sulla riapertura della struttura con un cronoprogramma dei lavori e una data fissata per la riattivazione del servizio. Le modalità e i tempi con cui sono gestite le criticità strutturali nel presidio ospedaliero di Livorno non ci tranquillizzano».
«Riaprirà»
La direttrice Porrà, da parte sua, ribadisce che «la chiusura del centro di salute mentale Basaglia non è definitiva, ma finché non abbiamo dei tempi certi e degli impegni segnati su un cronoprogramma non possiamo riaprirlo». E ieri il centro Basaglia si presentava silenzioso e off limits. Il cancello della parte posteriore con vista “giungla” e impalcature era chiuso come sempre con catena e lucchetto. Mentre oltre il cancello dell’ingresso principale, anch’esso chiuso a doppia mandata, si scorgeva solamente una guardia giurata. «Non posso far entrare nessuno». Salvo, chiaramente, gli autorizzati. Per esempio il personale che di recente è andato a recuperare i farmaci per evitare che si deteriorassero. E con ogni probabilità, visto lo stato dell’edificio, non potrà fare entrare nessuno ancora per diverso tempo. Sapremo esattamente quanto una volta che l’Asl avrà fatto una valutazione tecnica della situazione. Poi dovrà essere bandita la gara di appalto per i lavori. Infine dovranno essere effettuati. Insomma, l’iter al momento non sembra dei più brevi. l
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