Livorno, ecco il nuovo calendario storico dei carabinieri
Il comandante provinciale Piercarmine Sica: «Uno degli obiettivi la valorizzazione dei giovani, ci impegniamo affinché diventino dei buoni cittadini»
LIVORNO. Anche a Livorno i carabinieri ieri mattina hanno presentato il nuovo calendario storico dell’Arma, quello del 2025. Il tema è “I carabinieri e i giovani” ed è stato realizzato con il contributo di celebri personaggi dello spettacolo dello scenario artistico-letterario italiano, Marco Lodola e Maurizio de Giovanni.
«Viene romanzata la storia di un comandante di stazione vedovo e di suo figlio di 16 anni con cui ha alcuni problemi di comunicazione, con l’obiettivo di superare l’incomunicabilità che c’è fra i due – spiega il comandante provinciale dei carabinieri di Livorno, il colonnello Piercarmine Sica –. L’attenzione al bullismo, il rispetto dell’altro e il rispetto per l’ambiente sono alcuni dei temi proposti, la valorizzazione dei giovani e la cultura della legalità aspetti fondamentali. In provincia di Livorno l’Arma ha incontrato oltre tremila studenti delle scuole, con iniziative anche insieme ai colleghi forestali. Sono state vendute ai militari oltre 1.200.000 copie – prosegue il comando provinciale – e parliamo di un oggetto ormai presente in quasi tutti gli uffici, nelle scuole, molte famiglie ormai non posso farne a meno». Secondo il colonnello «gli incontri formativi con i ragazzi servono per farli crescere come buoni cittadini, affinché diventino un esempio e un aiuto per gli altri. Non vogliamo certo militarizzare le scuole». Presente anche la provincia di Livorno nella versione da tavolo del calendario, con il borgo di Suvereto: «Come comando provinciale – prosegue Sica – siamo riusciti a inserirlo, per noi è un orgoglio». «Il tema del calendario da tavolo – aggiunge il maggiore Guido Cioli, che comanda il nucleo investigativo – racchiude, come l’anno scorso, i borghi più belli d’Italia. Mentre il planning va a completare il tema con i militari dell’Arma impegnati all’estero. Sono 900 e proteggono 200 sedi diplomatiche».