Livorno, i ragazzi a lezione di affettività: per ora è facoltativa, ma potrebbe diventare materia scolastica
Il progetto Asso della Misericordia coinvolge 1.400 bambini e ragazzi a Livorno. Ferreri (responsabile formazione): «Fondamentale educare i giovani alle emozioni»
LIVORNO. Asso (A scuola di soccorso) della Misericordia – che a Livorno coinvolge in totale 1.400 bambini e ragazzi – si allarga e in cattedra salgono i volontari. In pratica, al percorso di formazione al primo soccorso a scuola, la Misericordia aggiunge ora uno specifico modulo dedicato all’educazione affettiva perché – sottolinea l’associazione – «anche questa oggi è una vera emergenza». Nasce così “Asso affettività”, pensato per educare alle emozioni e all’affettività e differenziato in base alle età scolari, dall’infanzia alle superiori. «I fatti di cronaca, purtroppo frequenti, legati ad amori violenti, aggressioni e femminicidi, evidenziano l’importanza di una corretta educazione all’affettività nello sviluppo dell’essere umano fin dalla sua infanzia», commenta Alberto Corsinovi, presidente della Federazione regionale Misericordie della Toscana.
Benedetta Ferreri è la responsabile delle formazione e spiega che in classe, con gli studenti, ci saranno dei volontari formati. «Per ogni fascia di età è stato elaborato un progetto ad hoc che può contare su linguaggi e materiali adeguati – sottolinea Ferreri – . L’obiettivo è quello di educare le persone nella loro interezza, sia dal punto di vista cognitivo che affettivo. È un compito difficile ma fondamentale che spetta alla famiglia, alla scuola e alla società intera. E dove c’è un bisogno, nelle nostre comunità, c’è l’impegno della Misericordia».
Da progetto volontario a materia scolastica
Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha lanciato un progetto indirizzato alle scuole di tutta Italia rivolto alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne ed educazione all’affettività. Per adesso partirà come ora facoltativa ma potrebbe in futuro diventare materia scolastica. «Come Misericordia abbiamo messo a punto, con i suoi formatori e grazie all’esperienza accumulata con Asso, quattro percorsi, differenziati per età, per aiutare le scuole in questa importante sfida – sottolinea Ferreri – . Per la scuola dell’infanzia si tratta di un incontro di un’ora che vuole aiutare i bambini e le bambine di cinque anni a riconoscere consapevolmente le sensazioni vissute attraverso i cinque sensi, per sviluppare la capacità di comunicare le proprie esperienze, oltre a conoscere e riconoscere le emozioni».
Il progetto nella scuola primaria
Nella scuola primaria, invece, le ore settimanali dedicate al progetto saranno due, rivolte ai bambini di dieci anni. «Così si punta ad aiutare a conoscersi fisicamente ed emotivamente, conoscere i cambiamenti connessi allo sviluppo fisico e cognitivo. Imparare a rispettarsi in quanto unici, valorizzando la cura di sé stessi – prosegue Ferreri – . E sempre due ore saranno dedicate all’educazione all’affettività per la scuola secondaria di primo grado (ragazzi di 12-13 anni) e, in questo caso, il focus sarà sulla relazione con i coetanei, volta alla consapevolezza dei bisogni propri ma anche altrui, soffermandosi sull’importanza del rispetto dei comportamenti affettivi, ovvero la dignità individuale».
Il progetto alle superiori
Infine, alle scuole superiori le due ore di incontro si concentreranno sull’educazione affettiva con riguardo specifico ai rischi connessi all’immaturità anagrafica e affettiva. «Ci sarà poi l’introduzione al tema della violenza di genere e dei comportamenti discriminanti, a partire dai primi segnali che, ancora oggi, troppe volte vengono giustificati o sottovalutati – conclude Ferreri – analizzando anche situazioni di disagio e i temi legati alle malattie sessualmente trasmissibili e alle gravidanze indesiderate. Insomma, il focus sarà rivolto all’importanza della scelta».