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Livorno, festa Svs all'Ardenza. Ecco la nuova sede e un’ambulanza per Roberto Paoletti

di Claudia Guarino
Livorno, festa Svs all'Ardenza. Ecco la nuova sede e un’ambulanza per Roberto Paoletti<br type="_moz" />

Inaugurata la struttura su due piani nella zona sud. La presidente: «L’associazione è un bene della città»

02 settembre 2024
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Livorno Eccola lì, col suo tetto verde rame e l’insegna blu appena sopra le finestre. A vederla ora, pronta nei suoi due piani di alluminio, non sembra quasi vera. Specialmente se il pensiero corre agli ultimi due anni. Alle tante notti trascorse nel dormitorio preconfezionato. A tutte quelle giornate passate nel prefabbricato in attesa di sentire l’allarme del 118. Aspettando una missione sullo schermo arrampicato appena oltre il tavolo. Ma Marida Bolognesi, da donna caparbia qual è, non ha mollato mai. Nonostante le difficoltà che, obiettivamente, il cantiere ha avuto in oltre due anni di lunghi lavori.

«Oggi siamo qui – dice la presidente della Svs dal palco allestito ieri mattina in via Ricci – per inaugurare la nuova sede di Ardenza e la nuova ambulanza in memoria di Roberto Paoletti (storico caposquadra morto pochi giorni fa, ndr) . Roberto avrebbe dovuto essere qui, oggi. Ma abbiamo fatto in tempo a consegnargli le chiavi della sede e quella dello stipetto numero uno. E Roberto, questo è certo, sarà sempre con noi».

Ad aprire il discorso della presidente è la fanfara della Marina Militare, accompagnata dal mare giallo arancio in corteo, stendardo alla testa.

Sul palco c’è anche il direttore Francesco Cantini, che media gli interventi dei vari ospiti. Lato Asl ci sono il direttore amministrativo Gabriele Morotti, il direttore della centrale operativa 118 Nicola Bertocci e la direttrice della zona Livornese Cinzia Porrà. E se il sindaco Luca Salvetti, riferendosi alla Svs, parla di «una realtà unica che fa parte di una rete in grado di migliorare i quartieri», il vescovo Simone Giusti pone l’accento sul «vuoto educativo e sulla possibilità di prevedere un’alternanza scuola volontariato per investire sui giovani». Il presidente della Regione Eugenio Giani, invece, plaude «alla Toscana dal grande cuore, quella del volontariato». Poi, dopo l’intervento del presidente di Anpas Toscana Dimitri Bettini, ecco l’ingegner Paolo Formichi, che ha seguito il cantiere insieme al direttore dei lavori Andrea Cecconi dello studio di ingegneria delle strutture. «La nuova sede – spiega Formichi – si sviluppa su due piani anziché su uno, come quella precedente (che è stata demolita, ndr) e si compone di dormitorio, zona cucina, soggiorno e garage». L’edificio, aggiunge Cecconi al Tirreno, «è in acciaio e, per questo, resistente al sisma. Per il resto, è funzionale e speriamo che possa essere confortevole per i volontari. Per noi è sempre bello lavorare con Svs». E c’è da dire che, in questi due anni, il cantiere ha avuto un osservatore speciale: il signor Lucarelli, 97enne residente in via Ricci che ha seguito accuratamente l’andamento dei lavori per la nuova sede.

«I valori si trasmettono con l’esempio». È leggendo questa frase che si accede all’edificio. A tagliare il nastro sono Bolognesi, il sindaco, il presidente della Regione e Cinirio Paoletti, figlio di Roberto: padre anche della citazione sulla porta nonché colonna portante della Società Volontaria di Soccorso. «A Roberto Paoletti. Sempre in squadra con noi» è l’altra scritta, quella stampata sulla fiancata della nuova ambulanza. A tagliare il nastro, in questo caso, sono i tre nipoti del compianto volontario: Alessio, Francesca e Martina. Sono commossi, mentre ascoltano la sirena. A tutti, del resto, sembra quasi di sentirlo lì, Roberto, accanto alla sua ambulanza. «Ma in realtà lui è qui con noi – dice Marida Bolognesi –. È qui insieme a tutta l’Svs, che è un bene della città».l


 

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