Il Tirreno

Livorno

La città sull’acqua

Fossi a Livorno, 33 anni di attesa per rimettere le pietre: «Presto via ai lavori». Le tappe, i tempi e il progetto

di Martina Trivigno

	Fossi, c'è attesa per il progetto
Fossi, c'è attesa per il progetto

Il “rivestimento” crollato nel 1991 risale al Cinquecento, ora l’Authority finalmente annuncia la gara per il ripristino

3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. Forse ci siamo: dopo quasi 33 anni (per la precisione 32 anni e sette mesi) nelle prossime settimane l’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale pubblicherà il bando di gara per affidare i lavori con un obiettivo: restituire finalmente l’antico (risale al Cinquecento) rivestimento in pietra del muro di sponda del fosso Reale, all’altezza della chiesa degli Olandesi, crollato il 12 dicembre del 1991. Una ferita che i livornesi ricordano ancora anche perché, da allora, quel tratto è rimasto soltanto un muraglione di cemento armato, realizzato poco dopo, nella primavera del 1992. Lungaggini burocratiche e rimpalli di competenze hanno poi fatto il resto.

Nel 2018, a lanciare un grido d’allarme fu l’assessore ai Lavori pubblici dell’epoca, Alessandro Aurigi, sottolineando come «le condizioni per un ripristino di quello che è uno degli scorci più belli e suggestivi della nostra città ci sono tutte» e precisando «di aver inviato ripetuti solleciti scritti ai rappresentanti dell’Autorità portuale per chiedere l’avvio del cantiere quanto prima».

L’appello

Da allora sono trascorsi altri sei anni e questa a volta a lanciare un ulteriore appello è Massimo Sanacore, governatore della Congregazione olandese-alemanna, che ha affidato a Il Tirreno il suo intervento, sottolineando come dopo 33 anni «non si sia trovato il modo di rimettere le pietre crollate del muro sotto il nostro Tempio degli olandesi, su cui la Congregazione ha in concessione cinque posti barca». E ancora: «Qualcuno si è preoccupato di cosa avranno detto in questi anni turisti e forestieri?».

I blocchi recuperati

Ma facciamo un passo indietro: all’epoca, la Capitaneria di porto recuperò i blocchi caduti nei fossi a seguito del crollo e li fece conservare per poter in seguito ripristinare il paramento murario così com’era, ma ad oggi quel momento non è ancora arrivato: nonostante sia stato redatto il progetto esecutivo, l’intervento di risistemazione non si è concretizzato e le pietre sono rimaste “parcheggiate” fino a qualche tempo fa nel silos granario in attesa che fossero rimesse al suo posto. «La competenza di quel tratto appartiene all’Autorità portuale – sottolinea il sindaco Luca Salvetti – ma da quando sappiamo l’ente ha stanziato in bilancio 450mila euro proprio per finanziare l’intervento di ripristino del muro di sponda del fosso Reale, all’altezza della chiesa degli Olandesi».

I prossimi passi

E secondo quanto spiegato dall’Authority, saremmo quasi alle battute finali. Il Rup, il responsabile unico del progetto, proprio in questi giorni sta verificando il progetto e nelle prossime settimane sarà bandita la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori. In particolare, si è conclusa la procedura negoziata per la realizzazione delle nuove bozze, quelle che mancano, e che dovranno essere sistemate insieme a quelle vecchie che, invece, devono essere profilate: la stessa impresa le ha già lavorate e al momento si trovano nei laboratori. Ora quei blocchi di pietra aspettano di tornare al loro posto, riportando all’antico splendore quello che è oggi è un muraglione di cemento armato annerito dal tempo.

Primo piano
Ambiente

Mare toscano sempre più caldo: anomalia record, +6,2°C oltre la media - Quali sono gli effetti e i rischi

di Francesca Ferri
Estate in Toscana