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Livorno, la nave garage ha scaricato in Tdt. L’Authority riunisce gli operatori

di Flavio Lombardi
Contenitori in banchina al terminal Darsena Toscana
Contenitori in banchina al terminal Darsena Toscana

Venerdì sera l’attracco in Darsena Toscana dell’armatore norvegese cliente di Cilp

09 giugno 2024
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LIVORNO. Venerdì 21 giugno, palazzo Rosciano: al tavolo dell’Autorità Portuale si riuniranno i vertici del porto. Al centro dell’incontro i delicati equilibri e interessi degli operatori (nel caso specifico dei terminalisti). Obiettivo: la necessità di tenere presente sempre il bene comune, quello che alcuni chiamano pace sociale.

La riunione nasce dall’attracco in Darsena Toscana – avvenuto venerdì 7 giugno – della nave Vega Leader, car carrier della compagnia norvegese UECC, storica cliente del nostro porto nel traffico delle auto nuove, non in Tdt però ma all’Alto Fondale gestito da Cilp (Compagnia e Neri).

Vega Leader è arrivata al porto di Livorno per effettuare la “prova” di accosto sulla sponda ovest della Darsena Toscana (gestita appunto da Tdt). Un traffico da circa 40 mila auto nuove l’anno di passaggio sulle nostre banchine, che ha messo in allarme alcuni ambienti del settore, come il Tirreno raccontò a inizio giugno.

Al centro delle preoccupazioni degli operatori – in particolare di Cilp ma non solo – c’è il timore che Tdt, assorbita recentemente dal colosso Grimaldi, possa non concentrarsi esclusivamente sul suo principale traffico, vale a dire la movimentazione dei contenitori, concentrandosi anche su altre merci, i rotabili in particolare, prerogativa di altri terminal livornesi. Questo nonostante le rassicurazioni ad inizio 2024 di Vincenzo Ferraiolo, numero uno per conto di Grimaldi, che precisò che la presenza Tdt su Livorno non si sarebbe snaturata.

Quali esiti abbia fornito la “prova” di scarico in Darsena Toscana avvenuta due giorni fa è presto per capire. Ma difficilmente il giudizio, conoscendo la professionalità dei terminalisti livornesi, a partire da Tdt, potrà non essere positivo. Dunque il nodo diventa politico non certoqualitativo. Politico e di concorrenza economica: perché l’armatore a parità di servizi sceglie chiaramente chi fa il prezzo migliore.

Questo ha scatenato le perplessità degli operatori e del mondo sindacale. Che si sono rivolti (informalmente) a palazzo Rosciano chiedendo non solo di monitorare ma anche di indirizzare, entrando in qualche modo in campo.

Ecco da dove nasce l’incontro del 21 giugno: le parti sono fiduciose sul fatto che esista un piano regolatore che definisce le destinazioni d’uso prevalente delle aree, strumento la cui esatta interpretazione detta cosa si può e cosa non si può fare in porto. Il che però, non significa che Tdt non possa gestire i traffici rotabili.

Ai sindacati interessa che il lavoro cresca e che non si sposti da una parte all’altra a danno di altri terminalisti, con il rischio di creare squilibri sulla manodopera e sulla qualità del lavoro, con la risultante di una competizione basata sui costi dello stesso. Giuseppe Gucciardo della Filt-Cgil è attendista: «È già stato convocato il partenariato, previsto dalla legge, per il giorno 21 e sarà, quella, una data in cui tutti i soggetti economici interessati, la comunità portuale intera, si ritroveranno». Da Confindustria, a Cna, Federagenti, Asamar e tutti gli altri, con i loro rappresentanti per discutere delle dinamiche portuali e dei suoi equilibri. «Per il momento, credo che il presidente dell’Authority abbia avuto un comportamento irreprensibile, facendo da garante. In quella sede, ciascuno esprimerà poi la propria posizione – ha ripreso Gucciardo –. Chiaramente, i sindacati, vogliono che i lavoratori stiano fuori dalle diatribe di ordine commerciale. Tdt, con la prova eseguita, avrà cercato di fare al meglio, e questo può andar bene. In fondo, qui c’è in ballo la reputazione di tutto il porto. Vediamo adesso gli sviluppi, non è questo il momento di dare giudizi affrettati».

Da Palazzo Rosciano Luciano Guerrieri ha monitorato la situazione e continua a farlo. Confermando di mettere a disposizione la sua disponibilità con tutti e per il bene di tutti, restando fermo sugli obiettivi ed assetti generali che debbono essere assicurati, prima di prendere una posizione. Non è apparso, secondo fonti a lui vicine, molto preoccupato, almeno fino ad ora, dando al test della nave una importanza relativa, in assenza di notizie certe su contratti firmati per una partnership ufficiale. Non ci sarebbe, insomma, motivo per l’Autorità di Sistema di intervenire, ritenendo che i margini di dialogo fra le parti restino ampi. Per questo avrebbe subito accolto la richiesta dei sindacati dell’organismo di partenariato. La convocazione era già prevista, ora c’è anche la data. Ciò che sembra certo è che Tdt ha la legittimità a coprire altre attività, fra cui i rotabili. Resterebbe scontata la preponderanza per il traffico principale dei contenitori. E qui, si giocherà la partita fra un paio di settimane, confidando in un epilogo dove nessuno perde e tutti vincono.

 

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