Gorgona senz’acqua da quattro giorni: sale la tensione nel carcere sull’isola
La testimonianza: «Siamo in difficoltà. Agenti, detenuti e personale costretti a mangiare cibo confezionato»
GORGONA. «Sono ormai quattro giorni che l’isola di Gorgona è senz’acqua a causa di un guasto al dissalatore, per altro segnalato a chi di competenza più di un mese fa. Il personale della polizia penitenziaria, gli operatori vari che operano qui e tutta la popolazione detenuta non può provvedere alle esigenze giornaliere».
È il grido d’allarme lanciato lunedì 12 febbraio da Pierangelo Campolattano, assistente capo della penitenziaria dell’ex colonia penale agricola livornese, ora sotto l’amministrazione del penitenziario delle Sughere, e delegato sindacale della Cisl-Fns. Il rappresentante dei lavoratori fa notare le pesanti ripercussioni per tutti coloro che vivono e lavorano nell’isola dell’arcipelago, costretti a mangiare panini confezionati da giorni proprio per la mancanza di risorse idriche. «Non è assolutamente facile lavorare in queste condizioni – le sua parole – l’attuale carenza idrica sta creando forte tensione sia sul personale della polizia penitenziaria, che sulle persone detenute. Speriamo che il problema venga risolto il più presto possibile. Non è la prima volta che si verificano certi guasti ed è necessario e urgente un radicale intervento a tutto l’impianto idrico di Gorgona».
Secondo Campolattano occorre immediatamente «programmare con ditte esterne specializzate una costante manutenzione all’impianto di dissalazione dell’isola e non affidarsi, come invece avviene ora, a detenuti senza alcuna competenza specifica nel settore».