Logistica, spedizioni e grandi famiglie al top: ecco le 100 imprese di Livorno che guadagnano di più
Brillano anche le aziende familiari Ies Solare (decima assoluta) e Frangerini Asa prima fra quelle pubbliche con profitti record, bene anche l’interporto. In fondo all’articolo tutti i dati su utili, fatturati e differenze con l’anno precedente
LIVORNO. Spedizioni e trasporti marittimi. Ma anche moda e costruzioni. Senza dimenticare le aziende pubbliche. Non ci sono solo le imprese legate al porto (e alla logistica) fra quelle più ricche a Livorno, Collesalvetti e Capraia. Le ottime performance, infatti, riguardano pure altri ambiti e perfino realtà familiari che si tramandano da generazioni.
In testa alla graduatoria – sulla base dei bilanci pubblicati sul sito Reportaziende.it, i cui dati sono stati elaborati dal Tirreno – troviamo Hillebrand Gori Italy (89.440.000 euro di utile), seguita da Del Corona & Scardigli (27.870.000 e davanti per fatturato con 495.533.897), il Faldo (19.450.000), Terminal Darsena Toscana (10.680.000), Commercial Department Containers (9.180.000), Evergreen Shipping Agency (8.250.000), Laviosa Chimica Mineraria (7.050.000), il gestore del servizio idrico e della fornitura di gas Asa (5.360.000), Bunkeroil (profitti per 5.040.000 e giro d’affari più alto di tutto il comprensorio, con 518.062.998) e, a chiudere la top10, Ies Solare di Riccardo Citi e Katy Bendinelli, che la controllano al 100% attraverso la Citi Holding, con 4.530.000 euro. Quest’ultima impresa, con un balzo del 196,1% rispetto al 2021, è attiva nel settore del fotovoltaico: in particolare, si legge sul sito web, si occupa di «energie rinnovabili e risparmio energetico, proponendo soluzioni innovative e tecnologiche per la transizione energetica di abitazioni e aziende».
Domina la logistica
La classifica parla chiaro: nelle prime dieci posizioni ci sono quattro spedizionieri – cinque in realtà, perché in parte lo è anche Laviosa – un terminalista (TdT) e un piazzale per lo stoccaggio delle auto, “Il Faldo”, sebbene il bilancio record in questo caso sia per lo più conseguenza della vendita da parte della Compagnia lavoratori portuali alla multinazionale Koelleker, che ora controlla al 100% l’autoparco e che presto lo trasformerà anche in una centrale a energia rinnovabile, grazie a un impianto fotovoltaico da 60 megawatt in grado di alimentare, nel suo picco massimo, fino a 60mila case. Scorrendo la graduatoria il leitmotiv non cambia, con le imprese legate al porto e alla logistica che dominano. Neri Depositi Costieri, che si occupa di stoccaggio per conto terzi, è in tredicesima posizione con 3.890.000 di utile (+67,67% sul 2021) seguita da Porto 2000, il terminal crociere gestito da Moby e Msc, con 3.010.000 di profitti. Poi troviamo Iss Palumbo dell’omonima famiglia livornese (2.950.000), Cilp (2.830.000), Fratelli Neri (2.580.000), Interporto Toscano Amerigo Vespucci (2.144.401) e Costieri D’Alesio (2.010.000). Poi C.R.T. Combined Railway Transport (1.840.000) e il terminal Lorenzini, dove è in società ancora Msc, con 1.800.000 euro. Spazio anche per le compagnie di trasporto marittimo, come la Toremar di Onorato armatori, che si colloca all’ottantunesimo posto con 582.180 di ricavi, sebbene in calo del 40%.
Aziende familiari
Fra le imprese familiari – oltre alla già citata Ies Solare, che quest’anno entra nella top10 – al trentacinquesimo posto, con ricavi per 1.780.000 euro, troviamo l’impresa di costruzioni Frangerini, in crescita del 914,77% rispetto al 2021. «Abbiamo investito molto sul personale – spiega il responsabile, Stefano Frangerini – selezionandolo attentamente e strutturandoci internamente con professionalità e competenze specifiche: vediamo e viviamo l’edilizia a tutto tondo, in maniera sferica, realizzando anche impianti per la produzione di energia rinnovabile, oltre a restaurare gli edifici ed effettuare bonifiche ambientali. La multidisciplinarietà, così mi piace definirla, ci consente di essere presenti sul mercato con ampie competenze, anche progettuali. Nel 2022 abbiamo preso un’onda buona, che per me rappresenta 46 anni di grossi sacrifici. Siamo un’impresa familiare, giunta alla quinta generazione con mia figlia Chiara che è ingegnera ambientale, e ringrazio tutti i dipendenti che credono in quest’azienda e mi stanno riempiendo il cuore di soddisfazione. Esistiamo dal 1907, siamo un’azienda storica per Livorno, e il nostro personale è fantastico: eccezionale, indipendentemente dal ruolo di ognuno, continua a credere nell’impresa con competenza e competitività». Fra le imprese familiari bene anche Lena (1.890.000 euro di utile su un fatturato di 25.170.670), mentre fra le realtà maggiormente in crescita nell’ultimo biennio troviamo Elife Project, che si occupa di energie rinnovabili (1.360.000 euro, +3.020,4%), Dcs Liburnus Project (1.320.000, +4.099,8%) e Casali Pier Luigi (607.980, +45.681,9%). Fra le prime dieci, il balzo più importante, l’ha fatto invece l’autoparco “Il Faldo”, ma per effetto del passaggio di mano dell’azienda.
Imprese pubbliche
Asa – fra i principali azionisti il Comune di Livorno (36,55%) e quelli di Piombino (4,75%) e Volterra (1,58%) – è l’unica azienda pubblica nella top10, con una crescita di utili pari al 55%. «Per noi è stato un anno molto importante – spiega il presidente Stefano Taddia – dato che il margine operativo lordo è cresciuto dal 25 al 30% e di conseguenza è aumentato anche il profitto. Abbiamo realizzato investimenti molto importanti, più dell’anno precedente, per 35 milioni. Quest’anno? I risultati sono in linea, anche se il 2023 non è ancora terminato, nonostante un significativo aumento dei costi fissi come quelli legati all’energia». Numeri buoni anche per l’Interporto toscano “Amerigo Vespucci”, il polo logistico di Guasticce controllato dalla società per azioni del ministero dell’Economia e delle finanze Amco (31,48%), dall’Autorità di sistema del mar Tirreno settentrionale (30,28%), dalla Regione Toscana (18,17%) e con quote sotto il 5%, fra gli altri, da Camera di Commercio, Comuni e Province di Livorno, Pisa, Lucca e dall’amministrazione colligiana e privati come Banco Bpm, Compagnia lavoratori portuali, Unipol, Mercitalia Rail, Ecofuel e Ubi banca. Su un fatturato di 9.583.631 euro, infatti, il polo logistico ha registrato un utile di 2.144.401, un quarto in più rispetto al 2021. Fuori dalla classifica invece Aamps, che ha totalizzato 94.840 euro di profitti (erano stati 515.040 due anni fa) su un fatturato rimasto pressoché inalterato a quello di due anni fa: 43.756.867.
Commercio
C’è spazio anche per il commercio nella classifica di Reportaziende.it, il portale che prende in esame quasi tutte le imprese italiane (fra quelle mancanti, ad esempio, il colosso Marterneri, col bilancio fermo al 2021 e un utile di 4.040.000 euro). Nella top 30, al ventisettesimo posto, c’è Cuccuini: 1.900.000 di profitti e 114.426.462 di fatturato per il negozio di abbigliamento di via Ricasoli, mentre per quanto riguarda gli integratori e i dispositivi medici per i più piccoli spiccano Pediatrica specialist (888.830 euro di utile) e Pediatrica (523.790). Sull’ittica e la pesca entra nella top 100 Milù Pesca di via dell’Artigianato (475.720), mentre Webb James – commercio all'ingrosso di cacao e spezie, sede in via delle Cateratte – è in ventiquattresima posizione con 2.020.000 di profitti e 26.588.524 di fatturato.