Livorno, recuperato nel mare davanti alla Terrazza un maxi tubo da 500 chili
Da una settimana ondeggiava tra la Terrazza e San Jacopo
LIVORNO. Le mareggiate provocano danni e spesso portano a riva anche sorprese (inquinanti). Venerdì scorso, mentre infuriava l’allerta arancione, diversi cittadini avevano segnalato la presenza di un grosso “tubo” di materiale plastico di tipo “corrugato” (probabile rivestimento interno di una qualche conduttura), lungo diversi metri, alla Terrazza Mascagni, telefonando al Comune di Livorno e all’Aamps.
L’oggetto, misterioso e un po’inquietante, pericoloso anche per la navigazione dei piccoli natanti – è risultato essere lungo 4 metri, largo uno e pesante circa 500 chili – si trovava nei pressi della spiaggetta della Terrazza che guarda Pancaldi, galleggiava ed era in balia delle onde, spinto dalle correnti e dai venti verso terra. Qualche curioso l’aveva anche fotografato.
«Già nella serata di venerdì 10 novembre – spiegano dal Comune – c’era stato un primo tentativo di recupero da parte di Aamps ma per le avverse condizioni del mare (che stava rinforzando) non era stato possibile portare a termine l’operazione: sarebbe stata ad alto rischio la sicurezza dei lavoratori».
Il giorno dopo il tubo era scomparso, trascinato dalle correnti chissà dove. Fortunatamente però il grande rifiuto speciale non è mai affondato e nella giornata di ieri, a una settimana di distanza dal primo avvistamento, è riapparso quasi un chilometro più a sud. Le onde lo hanno spinto di nuovo a terra, sotto la chiesa di San Jacopo, dove è stato – questa volta sì – agganciato e recuperato. Le operazioni sono state abbastanza complesse perché il grosso cilindro è stato prima imbracato in acqua, poi trainato a riva e infine issato, con l’aiuto di una gru, sopra il parapetto di cemento che delimita piazza San Jacopo. Per portarlo via è stato necessario utilizzare un camion scarrabile. L’operazione, molto complessa vista la stazza dell’oggetto, ha richiesto l’intervento di Aamps con la ditta specializzata Abate Srl di Livorno, la protezione civile e l’Ufficio Ambiente del Comune.