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Pian di Rota, così l’ex asilo diventa centro ricreativo

di Flavio Lombardi
Pian di Rota, così l’ex asilo diventa centro ricreativo<br type="_moz" />

Livorno: iniziativa di residenti e consiglio di zona per tenerlo in vita

16 settembre 2023
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Livorno L’ex asilo Pian di Rota in via delle Sorgenti tornerà a pulsare. Questo grazie alla presenza di alcune associazioni e con il “punto nonno”, distaccamento di quello già presente in piazza Saragat, che serve a offrire servizi informatici al cittadino anziano.

Tutto nasce da una prima interlocuzione del Comune con i residenti e dall’importanza di mantenere un presidio nel quartiere sfruttando un immobile vuoto dopo lo spostamento dei bimbi nella nuova struttura di via Coltellini.

Una alternativa al murare ogni apertura, evitando che il fabbricato venga occupato, e in attesa che l’amministrazione rintracci i fondi per costruire sempre lì un nuovo asilo, che risponda però alle esigenze attuali che vogliono spazi più ampi legati alla capienza e che debba insistere in un terreno che è anche vicino al rio Cigna.

Un periodo di attesa stimato di tre o quattro anni che, nel frattempo, crea un’opportunità temporanea: costruir e un rete che agisca sul sociale. Il quartiere è tagliato dalla ferrovia, ha una popolazione sempre più anziana e non ci sono servizi di prossimità. E la vice sindaca Libera Camici, spiega: «Con la nascita dei consigli di zona abbiamo inserito la filosofia di favorire la nascita di patti di collaborazione. E al consiglio di zona 1 sono stati lesti e bravi a non farsi sfuggire l’occasione per mantenere in vita quell’immobile, con il Comune che si impegna a farsi carico delle utenze e della manutenzione ordinaria. Cogliendo l’opportunità di fare partecipazione e offrire qualcosa che serva a tutti quelli che hanno un bisogno o qualcosa da dare agli altri. Associazioni del terzo settore, ma anche cittadini comuni che vedano in questo progetto un punto di ritrovo e di socializzazione. Tipo la signora, felice di essere cittadina attiva, che vorrà proporre il corso di cucito, oppure l’insegnante in pensione che si mette a disposizione per dare supporto a ragazzi che vanno a scuola. L’importante, è che tutto venga fatto a scopo gratuito».

I vertici del consiglio di zona si sono già mossi e hanno già intercettato alcune realtà che daranno sin da subito ricchezza all’iniziativa. Una iniziativa che servirà anche come punto di ascolto, facendo da tramite per esigenze e proposte che arrivano dal basso.

Le tempistiche? Dal momento in cui il capofila, cioè il consiglio di zona, sarà pronto a presentare ufficialmente la proposta del patto, massimo un mese, avverrà la consegna ufficiale delle chiavi per dare gambe a questa iniziativa. Si tratta infatti di un patto di collaborazione “complesso” che necessita un iter ben preciso. La pubblicazione di almeno 15 giorni, arco temporale in cui altri soggetti possono venire a conoscenza del progetto e aggiungersi per incrementare attività. Trascorso il tempo delle possibili osservazioni, viene istruita la delibera che passa dalla giunta. Dopo, la sottoscrizione con le firme. Del Comune, del consiglio di zona e di tutti gli altri soggetti coinvolti.

Il vice presidente del consiglio di zona 1, Fabio Giachetti, ha seguito in prima persona il percorso fatto e spiega il progetto, mentre il presidente, Giuseppe Barbato, ascolta ed annuisce. «Gli incontri tenuti con la vice sindaca, quando ancora i consigli non erano stati costituiti, sono stati proficui. Questo è un bene comune ed è giusto che venga sfruttato temporaneamente per farci cose nell’interesse di un quartiere che ha delle necessità, invece che rischiare una occupazione abusiva. Ci sono già associazioni pronte ad occupare certi spazi a certi orari. Da “Due punti”, associazione che si occupa di bisogni educativi sociali e disturbi specifici nell’apprendimento, oppure un arealtà che si occupa di ginnastica lieve per anziani, oltre a “nonno point” di cui sono presidente. Ciascuno avrà il suo spazio, faremo un regolamento condiviso e sempre pronti ad accogliere altre realtà».l


 

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