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Soffitti a rischio, sgomberati alcuni uffici dentro l’ospedale di Livorno

di Franco Marianelli
Soffitti a rischio, sgomberati alcuni uffici dentro l’ospedale di Livorno

Impiegati costretti a spostarsi d’urgenza. Nella giornata di giovedì primo giugno i tecnici hanno effettuato i carotaggi pure nei locali del piano terra attigui alla sede della banca. E viale Alfieri ora è tappezzato da transenne e nastri

02 giugno 2023
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LIVORNO. La figura professionale più attiva nel nostro ospedale, dopo infermieri e medici? Quella degli operai delle manutenzioni... Stiamo forse esagerando ma solo sino a un certo punto considerando il momento particolarmente intenso che i lavori, che siano programmati o meno, stanno avendo in Viale Alfieri.

La notizia dell’ultim’ora è che i carotaggi (ovvero i prelievi di cemento finalizzati allo stabilire la sicurezza di un locale) effettuati in alcuni uffici hanno rilevato criticità tali da imporre lo sgombero degli impiegati, come ad esempio al primo piano sopra l’atrio centrale nel corridoio che incrocia quello della direzione ospedaliera.

Sempre al primo piano, nel corridoio opposto a quello della direzione ospedaliera, nello slargo finale chiamato dagli impiegati “l’acquario”, ovvero quello che a suo tempo era occupato dall’Ufficio Protesi, circa un mese fa è caduta una parte di soffitto. Fortunatamente i locali erano già stati evacuati altrimenti chissà come sarebbe andata.

Nella giornata di ieri i tecnici hanno effettuato i carotaggi pure nei locali del piano terra attigui alla sede della banca (dai tempi del Covid non più operativa) locali occupati in gran parte da Urp, Circolo ricreativo, sindacati e associazioni: si aspettano i risultati.

A proposito di cadute: pochi sanno che circa un anno fa, per un fulmine la “palla” marmorea ornamentale che sovrastava il palazzo della direzione è rotolata nel parcheggio sottostante. Probabilmente dette una mano per evitare il peggio Santa Giulia la cui vicina cupola forse è una delle poche parti non transennate.

A proposito di santi: la Chiesa di San Giuseppe nel cuore della cittadella ospedaliera si presenta, a chi proviene da Viale Alfieri con un doppio transennamento che impedisce il passaggio nei due corridoi laterali (quelli che portano al bar per intenderci). Rimane aperto solo l’accesso alla chiesa.

Lo stesso corridoio del bar presenta zone “off limits” isolate dal tradizionale nastro biancorosso. E se dopo aver bevuto il cappuccino il cittadino dal bar voglia uscire dall’ospedale dal varco via Gramsci avrà modo di passare sotto i tubi innocenti che ostruiscono tutto il secondo padiglione, recentemente restaurato dopo oltre 10 anni di lavori e che di fatto dovrebbe rappresentare la struttura più “nuova” degli Spedali Riuniti.

La novità principale viene proprio da via Gramsci. Chi volesse accedere da qui (a piedi o in auto) dovrà optare per il varco solitamente riservato alle ambulanze in quanto quello tradizionale, più vicino alla piazza di Colline, è bloccato da un camioncino della ditta delle manutenzioni che ne impedisce il passaggio.

All’ingresso delle ambulanze è stato “tagliato” un metro per permettere, con un divisorio, di creare un passaggio pedonale.

Per finire la fotografia più emblematica della situazione in cui versa la struttura: in un ufficio (sempre al primo piano lato direzione ospedaliera) una linea divide gli spazi occupabili da quelli da non calpestare.


 

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