A Livorno aumentano i tumori tra gli uomini e quello ai polmoni uccide di più – I dati
I dati di Ispro illustrati in commissione. «Incremento statisticamente significativo»
LIVORNO. Aumentano i tumori tra gli uomini sopra i 70 anni. Aumentano anche tra le donne, ma meno. Aumentano soprattutto i tumori ai polmoni, alla vescica e il mesotelioma. E, aumenta, infine, anche la mortalità, soprattutto per gli uomini e per il tumore ai polmoni.
A dirlo, oltre alla cronaca quotidiana, alle storie dei lutti infiniti che colpiscono la comunità livornese, ci sono anche i numeri di Ispro Firenze, l’istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica, che ieri mattina ha partecipato alla quinta commissione consiliare convocata dal presidente Daniele Tornar per un aggiornamento sui dati di incidenza e mortalità per tumore nel Comune di Livorno. Un incontro nato dall’interrogazione dei consiglieri Barale e Panciatici “Stato di salute della popolazione e dati statistici sulla mortalità su base microzonale”.
I dati
I dati sull’incidenza fanno riferimento al periodo 2013-2017, mentre quelli sulla mortalità al 2015-2019. Un periodo considerato «eccessivamente lontano» da alcuni consiglieri comunali, tra cui la Cinque Stelle Lucia Grassi che ha fatto notare che «per capire l’evoluzione, anche gli eventuali aspetti positivi, siamo un po’ indietro». Anche Aurora Trotta, di Potere al popolo, ha chiesto delucidazioni sul «perché i tempi sono così prolungati». Secondo i tecnici di Ispro i tempi sono dovuti «alla complessità dell’analisi». La «latenza – dice l’istituto- è un aspetto fisiologico di tutti i registri, perché non è la semplice valutazione della frequenza del tumore. È un qualcosa che mette insieme fonti diverse che devono essere fornite e in una forma completa dalle varie aziende sanitarie, poi devono essere elaborate. Questa latenza è dovuta alla necessità di lavorare a diversi livelli». I dati forniti, comunque, indicano la frequenza dei tumori sul totale della popolazione. Sono standardizzati, quindi consentono una comparazione con i dati del resto della regione, d’Italia e degli altri Paesi.
L’incidenza dei tumori
Nel periodo osservato, quindi dal 2013 al 2017, l’istituto ha rilevato una «incidenza moderatamente elevata» di tutti i tumori nei maschi. Hanno quindi notato un incremento «statisticamente significativo». Per quanto riguarda le donne, c’è stato sì un aumento ma «non significativo», quindi in linea con il trend regionale. Per quanto riguarda le fasce di età, la più colpita è quella degli over 70, mentre nella fasce 20-49 e 50-60 non sono stati registrati aumenti significativi. Anzi, nelle fasce più giovani è stato registrato un lieve calo. Per quanto riguarda invece il tipo di tumore, l’Ispro ha notato un’incidenza minore del tumore allo stomaco. Sono invece aumentati – ma non è un fenomeno nuovo – i tumori ai polmoni, alla vescica e il mesotelioma. Mesotelioma e polmoni hanno colpito le fasce più anziane degli uomini. Tra le donne tra i 50 e i 69 anni è stato registrato invece un aumento del melanoma. Sono aumentati, tra le donne, anche se in misura minore, i tumori ai polmoni, conseguenza, anche, del tabagismo che si è diffuso più tardi rispetto ai maschi.
Il mesotelioma
Il registro dei mesoteliomi è attivo dal 1987. Nel 2021 sono stati registrati 335 casi, nel 2022 341. «Nel comune di Livorno – fanno sapere dall’Ispro – l’incidenza è superiore a quella della regione. Il mesotelioma ha una latenza lunga. Ora rileviamo le persone che sono state esposte all’amianto diversi anni fa». Il 90 per cento dei mesoteliomi è infatti dovuto all’esposizione ad amianto, un materiale che è stato utilizzato soprattutto negli anni Settanta e Ottanta. I settori più colpiti, stando ai dati dell’istituto, sono quelli della difesa nazionale e la cantieristica.
Mortalità
L’Ispro, nel periodo che va dal 2015 al 2019, ha registrato anche una «mortalità in eccesso per tutti i tumori, ma soprattutto per il tumore ai polmoni nei maschi». Anche questo per quanto riguarda gli over 70. Mentre per quanto riguarda i tumori principali, come all’intestino e alla mammella, è diminuita la mortalità.
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