L’azienda livornese cerca personale per le gare su pista: «Ma nessuno lavora nel weekend»
L’annuncio della Bardi: «Paghe interessanti, ma soprattutto i giovani rifiutano»
LIVORNO. Hanno pagato uno spazio pubblicitario su Il Tirreno per cercare personale da inserire nello staff e hanno fatto aggiungere la precisazione: «che sia motivato a lavorare il fine settimana». È l’annuncio pubblicato dalla Bardi & Company, storica azienda livornese di pneumatici con il core business nell’assistenza nei campi gara.
Fondata ormai cinquanta anni fa da Salvatore Bardi, ha seguito anche la Formula 1 fino al 2006. Oggi gira l’Europa, lavorando soprattutto con Michelin, sui campi di gara principalmente di Porsche e Renault. In sostanza, negli autodromi, loro montano le loro tende e diventano un’officina viaggiante.
Adesso l’azienda cerca tre persone. «Una che sia anche autista – spiega Donatello Bardi, figlio di Salvatore, e attuale referente dell’azienda -, gli altri due semplici operatori a cui noi insegneremo il lavoro. Quest’anno ho un campionato in più, ho più lavoro, quindi cercavo tre persone. In sostanza noi smontiamo e montiamo le gomme. La nostra struttura è stata montata in diversi autodromi del mondo».
Il punto è che non riescono a trovare personale che sia disponibile a lavorare anche il fine settimana. «Spesso e volentieri quando scoprono che si lavora anche il sabato e la domenica rifiutano», spiega Donatello.
Le gare, però, spiega il padre, «si svolgono proprio le domeniche. Quando facciamo quel lavoro abbiamo bisogno di persone che siano disponibili a fare i turni. Quando non ci sono gare, il personale fa orari normali come in tutte le aziende. Ma quando ci sono le competizioni, noi andiamo sui campi di gara, per fare assistenza. È già difficile trovare personale a cose normali – continua Salvatore Bardi -. Poi, quando gli vai dire che si lavora anche il sabato e la domenica, fuggono. Questo anche se viene ampiamente retribuito visto che c’è la trasferta, ci sono le ore di straordinario, eccetera. Insomma diventano paghe interessanti. Ma da parte dei giovani soprattutto non c’è molta propensione a lavorare il sabato e la domenica».
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