Il Tirreno

Livorno

Spazzini Incontro decisivo per scongiurare lo sciopero

di Juna Goti
Spazzini Incontro decisivo per scongiurare lo sciopero

Il nodo del passaggio in Aamps: «C’è chi rischia 400 euro al mese» Stamani nuovo confronto in Comune e assemblea in piazza

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LIVORNO. Si siederanno di nuovo al tavolo, stamani, i sindacati, i vertici del Comune e i rappresentanti di Aamps. Sarà l’ultimo tentativo di scongiurare lo sciopero che gli spazzini di Avr hanno messo in calendario per il 2 dicembre, dopo che lunedì scorso tutti i lavoratori del comparto dei rifiuti, a cominciare da quelli di Aamps, si sono fermati per 24 ore, con manifestazione sotto alle finestre del municipio firmata da Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel.

Oggi sul tavolo del confronto in Comune tornerà soprattutto la delicata internalizzazione degli spazzini, prevista entro il prossimo febbraio, quando scadrà l’appalto di Avr.

Da una parte Aamps tornerà ad avere i suoi spazzini, superando il paradosso dell’azienda dei rifiuti che per più di vent’anni non ha avuto al suo interno neanche un addetto alla pulizia delle strade. E va detto che, in termini di garanzie occupazionali, per gli stessi operatori lavorare direttamente in Aamps non sarà come restare a libro paga di ditte esterne.

Dall’altra parte, però, la gestione di questo passaggio è delicata e ha scatenato le proteste. Perché si chiede che tutti i 92 spazzini vengano internalizzati (servirà comunque una selezione pubblica) e che questo avvenga senza che nessuno ci rimetta un euro in busta paga.

Intorno a questo passaggio rischia ancora di rompersi la trattativa, nonostante lo stringato verbale di buoni propositi siglato due giorni fa sempre a Palazzo Civico, verbale in cui si parla di «principi fondamentali per la valorizzazione dell’anzianità lavorativa ai fini delle previste attività selettive necessarie all’assunzione» e degli «strumenti contrattuali che in varia forma possano permettere il raggiungimento dei livelli stipendiali attuali».

La sintesi è questa: Aamps propone l’assunzione, con concorso, di spazzini che dovranno partire (o ripartiranno) dal livello base (1B o J). «Ma questo livello di inquadramento lavorativo – ripete Giovanni Golino (Fp Cgil) – è troppo basso, mediamente gli addetti di Avr hanno almeno il secondo livello». Che in soldoni, «può voler dire arrivare a perdere anche 400 euro netti al mese, su uno stipendio che per chi fa questo mestiere da 25 anni, con tutti gli scatti di anzianità maturati, arriva intorno ai 1.400. Capite che così, di questi tempi, salta il bilancio familiare». Le richieste, in sintesi, sono quindi due. La prima: «Nella selezione che deve essere fatta si tenga di conto delle competenze acquisite, qui c’è chi fa lo spazzino da 25 anni». La seconda: «Si salvaguardino i livelli salariali e l’inquadramento professionale».

Stamani l’incontro con sindaco e vertici di Aamps è in calendario alle 10. Dalle 10.30 si accenderà poi l’assemblea sotto alle finestre del palazzo.


 

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