Il caso
Il mondo delle corse piange Roberto Banchieri, ex pilota di rally e rappresentante: aveva 67 anni
Era morto da giorni in una casa popolare della Guglia, a dare l'allarme i vicini. Il ricordo: «Persona speciale, nonché annuario vivente dell'automobilismo»
LIVORNO. «Nel 1983, quando ho iniziato a correre con le macchine sportive, lui era già in questo mondo. Una persona speciale, davvero squisita: dal 2006 in ogni corsa mi ha sempre seguito. E quando finivano bene, mi diceva: “Anche oggi si porta la latta a casa”, intendendo la coppa. Mi mancherà moltissimo».
Il mondo livornese delle corse piange Roberto Banchieri, trovato morto a 67 anni nella casa popolare in cui abitava in via Garibaldi 425, alla Guglia, come anticipato ieri dal Tirreno. A dare l’allarme, a causa dell’odore nauseabondo provenire dal suo appartamento, i vicini di casa che hanno immediatamente avvertito la polizia municipale e i vigili del fuoco, che hanno fatto la terribile scoperta insieme ai volontari della Misericordia di via Verdi e al medico del 118 (che purtroppo non hanno potuto far niente per salvarlo), dopo aver forzato la porta dell’abitazione di Casalp.
È un ricordo emozionante quello tracciato dal pilota Massimo Corti, suo grande amico. I due si conoscevano da quasi 40 anni, stimandosi l’un l’altro: «Dell’automobilismo – prosegue – lui sapeva tutto, era un annuario vivente. Conosceva ogni regola, anche perché da giovane correva nello “slalom” e nelle “gare in salita”». Su Facebook, lo stesso Corti, ha lasciato un messaggio toccante sulla pagina della “Scuderia Don Chisciotte”, gruppo che la vittima spesso aiutava durante ai raduni, rendendosi sempre disponibile a dare una mano: «Con te – queste le parole – se ne è andato un altro pezzo di storia della mia vita di corse. Le tue parole non le dimenticherò mai, dopo che la corsa era avviata mi dicevi sempre “Tranquillo, oggi la latta la porti a casa” e quando andavo alle premiazioni dicevi sempre “Il nostro pilota non delude mai”. Ciao Roberto, ci mancherai, ora occhio perché lassù troverai un altro Corti che ti bacchetterà come al solito...».
Banchieri, che in passato aveva abitato a Quercianella, viveva alla Guglia da poco tempo, tanto che lì non aveva ancora la residenza. Senza figlia, non sposato, lascia un fratello che nel frattempo si è trasferito lontano da Livorno. La polizia municipale, dopo aver rintracciato i familiari, su disposizione della sostituto procuratore di turno Antonella Tenerani ha fatto trasferire la salma, che resta sotto sequestro, al cimitero dei Lupi dalle onoranze funebri della Svs di via San Giovanni. La pm potrebbe quindi decidere sia di procedere con l’autopsia, oppure di restituire la salma ai parenti. Secondo una prima ricostruzione il sessantasettenne era morto da qualche giorno, almeno a giudicare dal cadavere in avanzato stato di decomposizione, probabilmente a seguito di un malore improvviso. Ultimamente soffriva di diversi problemi di salute, che aggravandosi potrebbero aver provocato il decesso improvviso, senza dargli la possibilità di chiedere aiuto o chiamare i soccorsi.
A ricordare Banchieri anche l’ex presidente della “Scuderia Don Chisciotte”, la livornese Antonella Bardi. «Me lo ricordo, perché dal 1985 al 1990 correvo anche io – dice – ed era una persona meravigliosa, che purtroppo ha sofferto molto la perdita dei genitori. Al nostro gruppo, da molto tempo, dava sempre una mano rendendosi disponibili ad aiutarci durante le manifestazioni e i raduni, mentre in passato con la Livorno corse è stato anche pilota di “slalom”. Correva a Parrana, per poi scendere verso via delle Sorgenti, sfiorando i birilli posizionati sulla strada. Ci metteva a posto anche le macchine, lo faceva anche per stare un po’ in compagnia con noi. Nell’ultimo periodo ci eravamo persi di vista, mio marito mi ha detto di averci parlato l’ultima volta qualche tempo fa...».
In molti, fin da ieri, hanno espresso condoglianze per la scomparsa, unendosi al lutto della scuderia. La scoperta della morte è avvenuta attorno alle 20 di sabato scorso, con i familiari avvertiti in serata. Un’ennesima tragedia della solitudine, quella avvenuta alla Guglia, dove già lo scorso 20 agosto un settantacinquenne era stato trovato cadavere in stato di decomposizione all’interno del suo appartamento di piazza Barriera Garibaldi. Morto, con ogni probabilità, da settimane.
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