Il Tirreno

L’esperta

Iperconnessione, le quattro conseguenze e chi è più a rischio

di Francesca Birello *

	(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

Cosa può succedere dopo una giornata trascorsa troppo spesso davanti a telefonini, tablet & co: il punto della psicoterapeuta

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L’iperconnessione nei preadolescenti e adolescenti può portare a diverse conseguenze negative, tra cui dipendenza, problemi di concentrazione, isolamento sociale e disturbi del sonno. L'uso eccessivo di dispositivi digitali può sostituire i rapporti umani reali, influenzare negativamente la salute fisica e mentale, e compromettere lo sviluppo sociale.

Dipendenza

Il cervello del preadolescente e del giovane adolescente è in fase di maturazione. La parte più lenta nel maturare è quella che si trova nelle reti neuronali localizzate nella corteccia frontale. Rappresenta quel 20% di corteccia cerebrale che ancora non sa regolare, direzionare e canalizzare le informazioni e le richieste che avvengono dalle altre aree cerebrali, in particolare da quelle affamate di sensazioni intense, piacere e gratificazione presenti nel sistema limbico. E proprio perché queste aree non sono ancora gestite bene dalle funzioni regolatorie della corteccia prefrontale, i bambini e gli adolescenti tendono ad essere maggiormente vulnerabili nei confronti dell’effetto dipendentigeno delle esperienze online, tutte progettate per generare gratificazione istantanea e forte rilascio di dopamina.

Gli adolescenti millenial degli anni '90 e dei primi anni 2000 hanno manifestato in misura molto minore questo effetto indesiderato, perché pur avendo accesso a tutti i tipi di attività che creano dipendenza attraverso i loro computer di casa, il fatto che non potessero portarli con sé quando uscivano di casa, li teneva protetti da questa eventualità. Invece in seguito al “Grande Ricablaggio” delle reti neuronali (the Great rewiring, come lo chiama J.Haidt) dovuto agli smartphone portatili, la generazione Z che era in grado di farlo, ovvero di portare con sé l’oggetto in grado di indurre dipendenza senza fine, se ne è trovata molto più in balia.

Problemi di concentrazione

L'attenzione è una scelta che facciamo per rimanere su un compito, una linea di pensiero, una strada mentale, che decidiamo di continuare a perseguire anche quando elementi distrattori, pur molto attraenti, ci invitano ad uscire da essa.

Questo aspetto rappresenta oggi una delle maggiori emergenze nell’ambito dell’apprendimento. Gli studenti, abituati fin da piccoli a stare nel flusso di iperstimolazione e ipereccitazione offerto dai social media e dagli schermi più in generale, fanno sempre più fatica a rimanere focalizzati su un compito. La loro capacità di attenzione, di concentrazione, di memorizzazione, di ascolto è così ridotta da rappresentare oggi uno dei maggiori ostacoli al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento previsti dai programmi scolastici in tutto il mondo.

La ricerca ci dimostra che anche quando gli studenti non controllano il telefono, la semplice presenza di un telefono nelle vicinanze oppure nel loro zaino, danneggia la loro capacità di pensare.

I ricercatori hanno condotto in laboratorio un esperimento con un gruppo di studenti universitari, che con modalità randomica sono stati assegnati a tre gruppi diversi, ciascuno dei quali doveva

Gruppo 1. Lasciare la borsa e il telefono nell'ingresso del laboratorio

Gruppo 2. Tenere l telefono con sé in tasca o in borsa

Gruppo 3. Mettere il telefono sul tavolo, accanto a sé, bene in vista

Poi è stato chiesto agli studenti di completare compiti testando la loro intelligenza fluida e la capacità di memoria di lavoro, ad esempio risolvendo problemi di matematica e ricordando anche una sequenza di lettere. Le prestazioni erano migliori quando i telefoni venivano lasciati nell'altra stanza e peggiori quando i telefoni erano visibili.

Isolamento sociale

Gli adolescenti che trascorrono più tempo utilizzando i social media hanno maggiori probabilità di soffrire di depressione, ansia e altri disturbi, mentre gli adolescenti che trascorrono più tempo con gruppi di giovani nella vita reale hanno una salute mentale migliore

Disturbi del sonno

Il sonno rappresenta uno dei più importanti fattori di protezione per la salute dei soggetti in età evolutiva. Facilita il raggiungimento di un buon rendimento scolastico e nella vita, in particolare durante la pubertà, quando il cervello va incontro a trasformazioni e ad una riorganizzazione delle proprie connessioni sinaptiche che è molto più veloce di quanto non accadesse negli anni precedenti la pubertà.

Soffrendo di carenza di sonno gli adolescenti faticano a concentrarsi, ottengono peggiori risultati di profitto scolastico, rallentano i propri tempi di reazione e risposta agli stimoli, la loro capacità di prendere decisioni e risolvere problemi e si trovano più frequentemente esposti ad incidenti. La deprivazione del sonno a lungo termine comporta anche il rischio di sovrappeso e diminuita efficienza del sistema immunitario. Affrontare l'iperconnessione richiede un approccio equilibrato e consapevole. Famiglia, scuola e comunità devono lavorare insieme per educare i giovani sui benefici e i rischi della tecnologia, promuovendo una vita sana sia digitale che non, attraverso incontri tra coetanei, sport e attività di gruppo che incoraggino interazioni dal vivo e creare momenti di socializzazione familiare senza dispositivi.

* Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, practitioner Emdr

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