Il Tirreno

Livorno

TEATRO AL CAPRILLI

«Io sono Picchi»: Michele Crestacci e il monologo cult

di Simone Fulciniti
«Io sono Picchi»: Michele Crestacci e il monologo cult

L’attore chiude Martingala con il suo spettacolo: «È stato un campione e uno sportivo incredibile»

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Livorno Martingala finisce il suo percorso, e compie l’ultimo passo con uno spettacolo che è ormai entrato nella sfera dei cult.

La proposta di stasera, sabato 30 luglio,  alle 21.30, sul palcoscenico allestito all’interno dell’ippodromo è infatti il monologo “Picchi”, scritto a quattro mani dall’esperta coppia Alessandro Brucioni e Michele Crestacci (Mo-wan Teatro), e interpretato da quest’ultimo con la sua proverbiale eleganza e maestria. Il testo racconta la storia di uno degli sportivi più amati di Livorno, calciatore immenso, capitano della grande Inter allenata da Helenio Herrera, vincitrice dei trofei più prestigosi.

«L’idea nasce - spiega Crestacci - nel 2013. E arriva perché era una storia che mi appassionava tanto: Livorno è una città con una forte identità sportiva. Lo sport è una caratteristica che ci identifica. Infatti siamo la quinta città più medaglietta del mondo a livello olimpico. Picchi è stato uno sportivo incredibile: Maldini o Baresi alzano due coppe dei campioni vengono osannati da tutti. Ma a Livorno ci si dimentica in fretta delle cose, e io volevo raccontare un nostro grande campione.Tra i miei monologhi è quello che amo di più. Modigliani ha aperto la strada, ma per come lo sento e lo vivo per me Picchi è il massimo».

“Picchi” ha saputo girare la penisola, ottenendo ovunque applausi e consensi. Ed è arrivato laddove nessuno avrebbe potuto sperare alla vigilia. Anzi quasi nessuno, perché l’attore protagonista ne era sicuro.

«Uno spettacolo che ha avuto tanta fortuna. Quando lo proposi ad Alessandro Brucioni e gli dissi che prima o poi l’avremmo fatto davanti alla famiglia Moratti, lui si mise a ridere e ancora ricordo la scena. In realtà appena due anni dopo lo facemmo a radio popolare in diretta a Milano, con Massimo e la moglie e tanti anziani milanesi che avevano visto la squadra di Herrera. Fu una data clamorosa».

Una produzione molto rapida all’inizio. «Un lavoro nato in maniera veloce, scritto in tre settimane. Fu un flusso di coscienza e ci andò bene subito: era quello che volavamo raccontare, quello che volevamo far conoscere di Armando».

Picchi un personaggio dalle mille sfaccettature. «Uno sportivo competitivo ai massimi livelli. Quando veniva via da Milano trascorreva tutta l’estate tra il gabbione dei bagni Fiume, partite di basket o pallanuoto. E andava anche a giocare nei campetti di periferia, in giro per la Toscana. Un pazzo. Voleva sempre vincere». Ma col racconto si sviluppa anche in altre direzioni. «Tutta l’epopea di quell’Inter di Herrera, ma si parla anche del Real Madrid, che aveva vinto cinque Coppe dei Campioni di fila. E c'è tanta Livorno, dato che io e Alessandro amiamo raccontarla. In questo caso mi interessava far emergere un passaggio della nostra città che ha cambiato le generazioni. Quella Livorno rasa al suolo, distrutta, sventrata. E noi siamo figli di quei tempi lì. Lo spettatore si diverte, si commuove conosce una storia e si sente parte di una comunità».

Crestacci, dopo un filotto di monologhi fortunati, ha deciso di dare un taglio diverso alla propria carriera. Puntare alla massima curvatura verso l’esperienza cinematografica. «Sono fermo dal punto di vista teatrale: sto cercando di provare col cinema. Ho un progetto sull’evoluzione ma è lontano. La pandemia ci ha fermato, anche creativamente. Mi piacerebbe fare il cabaret alla mia maniera, vediamo». Gabriele Benucci, direttore artistico della rassegna, in chiusura, disegna un bilancio positivo. «Martingala - dice - ha avuto alti e bassi dal punto di vista delle presenze, ma era messo in preventivo. Dal punto di vista del tema, del legame tra sport e spettacolo, è stato però estremamente apprezzato. E non possiamo essere che contenti. Per la prossima stagione ripartiremo da questa tematica vincente».

Info. Posto unico 10 euro. www.TicketOne.it. Biglietti in vendita alla cassa dell’Ippodromo dalle 20.30.
 

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