Livorno, viaggeremo sotto terra da piazza Dante al palasport: le ipotesi per il sottopasso
Ecco quanti soldi serviranno per realizzare l’opera
LIVORNO. ll restauro delle Terme, con il padiglione delle mescite e il giardino, è un passo importante. Ma la sfida più grande per dare gambe a tutto il progetto di rinascita del complesso liberty e di ciò che gli sta intorno è l’abbattimento del cavalcaferrovia della stazione. Quarant’anni fa la costruzione di quell’opera fu una conquista, a giudicare dalla lunga fila di auto blu che la attraversarono il giorno dell’inaugurazione, il 22 dicembre del 1982. Oggi le sensibilità sono diverse e quel ponte è considerato un gigante orribile che fa sparire sotto di sé un gioiello da recuperare. Ma dove sarà costruito il sottopasso in sostituzione del cavalcavia? E, soprattutto, con quali soldi?Ieri mattina in città è arrivato il responsabile delle relazioni istituzionali con le Regioni e gli enti locali di Ferrovie dello Stato, Giovanni Palladino, e con lui i tecnici del gruppo hanno fatto vari sopralluoghi nella zona della stazione insieme ai tecnici del Comune e all’assessora Giovanna Cepparello.
«Ferrovie, che è coinvolta in termini di permessi, si impegna ad accelerare il più possibile l’inizio dei lavori», ha detto subito dopo Palladino. Ma cosa è emerso dai primi rilievi? Le ipotesi in campo erano quattro: scavare proprio sotto a dove oggi si trova il cavalcavia (tra piazza Dante e via degli Acquedotti); scavare subito prima della stazione (lato via Bengasi) per poi sbucare in via Masi; oppure scavare accanto alla stazione ma lato Terme (all’altezza di una palazzina malmessa di Ferrovie), per poi continuare il tragitto verso via Masi e da lì proseguire guardando lato Porta a Terra o lato Le torri. Ecco, dopo i sopralluoghi di ieri mattina si sono di fatto scartate le prime due ipotesi: fare il sottopasso dove oggi c’è il cavalcavia potrebbe far lievitare i costi per evitare problemi di stabilità ai binari, mentre subito prima della stazione all’altezza del curvone di piazza Dante - spiega Cepparello - «c’è una palazzina ad alta tecnologia di Ferrovie che è stata inaugurata da poco e che si trova sulla traiettoria dell’ipotetico sottopasso».
I possibili percorsi sui quali ci si concentrerà sono così quelli che partono sempre dalla palazzina di Ferrovie da demolire accanto alla stazione e sbucano in due punti diversi, ai lati opposti del palazzetto (i percorsi arancione e giallo nel grafico). In entrambi i casi si pensa a un nuovo svincolo per la Variante.In settimana sarà scelto il soggetto che dovrà fare la progettazione di massima (per quella c’è già un finanziamento ministeriale da 175mila euro): fra tre mesi dirà quale tra queste ipotesi è la migliore. E su questo sarà costruito il percorso successivo, fino al progetto esecutivo. Ma quanto si pensa di dover spendere? E come? «Una volta che avremo i risultati dello studio - risponde l’assessora - ci sarà un quadro più preciso, ma si stima una spesa attorno ai 15 milioni di euro per il progetto più semplice». «Noi contiamo - aggiunge per ora - di mettere insieme varie fonti di finanziamento: una parte di mutuo, una parte di proventi dal codice della strada, bandi. Per noi questo è davvero un intervento strategico. E se pensate che abbiamo ottenuto più di 13 milioni di euro dal Pnrr per i bus elettrici, contiamo di farcela...».