“Indagine” sulle coppie gay a Collesalvetti, dopo la bufera. La Lega ritira l’interpellanza
La polemica si è allargata in tutta Italia e il capogruppo Ciacchini ha deciso di fare un passo indietro. «Nessun pregiudizio, io rispetto tutti»
COLLESALVETTI. Alla fine, travolto dalle polemiche, Massimo Ciacchini, capogruppo consiliare della Lega a Collesalvetti, ha ritirato l’intepellanza che voleva presentare al Comune, interpellanza dove si chiedevano una serie di dati che riguardavano le coppie omosessuali. «Nessuna schedatura, non sono stato compreso – dice Ciacchini – . Io sono per il rispetto di tutte le persone, semplicemente non credo che ci siamo categorie che debbano avere trattamenti speciali, per questo ho detto che “purtroppo” il Comune è gay friendly. Le polemiche su questa mia richiesta sono infondate. Semplicemente chiedevo dei dati per capire come sta funzionando la legge Cirinnà sulle unioni civili, alla quale, come rappresentante della Lega, sono contrario. Ma nessun pregiudizio. Infatti avevo anche pensato di cambiare l’interpellanza, chiedere dati relativi a tutte le unioni civili, non solo a quelle omosessuali. Ma poi ho pensato che era meglio non farne di niente».
Ma cosa ha fatto scattare la protesta della conferenza dei capogruppo e l’indignazione di tante forze politiche? «Chiediamo i dati numerici di questo fenomeno nel nostro territorio nell’attualità e nel suo sviluppo negli anni – scriveva Ciacchini a nome del suo gruppo rivolgendosi alla giunta colligiana – le risorse finanziarie e le agevolazioni comunali eventualmente destinate a queste unioni, e infine se si è in grado di avere contezza circa la stabilità di queste unioni».
In parole povere: quantificare i matrimoni gay, verificare se ci siano stati sostegni finanziari e indagare sulla stabilità delle unioni civili. Quanto basta per scatenare una polemica mediatica che si è puntualmente verificata nella giornata di sabato per proseguire ieri con l’inserimento della politica. Tanto da spingere il consigliere livornese – cattolico conservatore, con un passato nella Democazia cristiana e in Forza Italia – a fare un passo indietro e a ritirarla.
Per esempio contro quella mozione sono scesi in campo, con una lettera, Pd, Collesalvetti Civica, Movimento 5 Stelle e Cittadini in Comune per Collesalvetti: «La Lega per Salvini Premier ha presentato un interrogazione in cui chiedono di conoscere il numero delle unioni civili fra persone dello stesso sesso, se esistano dei finanziamenti da parte dell’amministrazione e di indagare sulla “stabilità” di queste unioni . Ci preoccupa – si spiega nella lettera – perché si comincia col chiedere notizie sui “matrimoni gay”, sul loro numero, la durata… una specie di schedatura come quelle di triste memoria, e poi dove si arriva? Dopo i “gay” toccherà alle persone di colore, ai credenti di “altre” religioni, a quelli con gli occhi azzurri…? Sono evocazioni di un orribile passato che il nostro Paese ha cancellato con profonda convinzione».
Sulla questione è intervenuto anche il portavoce nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. «Mi è stato segnalato che a Collesalvetti, in provincia di Livorno, il capogruppo leghista, ha presentato un’agghiacciante interpellanza in cui ha di fatto chiesto al Comune una sorta di “schedatura” per le coppie lgbt che si sono unite civilmente. In particolare la Lega chiede – prosegui l’’esponente di Leu – che l’Ente Comune monitori i “fenomeni sociali nelle loro dimensioni reali, nei loro sviluppi, nelle loro prospettive” , tanto da pretendere “i dati numerici di questo fenomeno nel nostro territorio nell’attualità e nel suo sviluppo negli annì; le risorse finanziarie e le agevolazioni comunali eventualmente destinate a queste unioni”... E infine se si è in grado di avere contezza circa la stabilità di queste unionì. Di fronte alle idee sgangherate della Lega non ci si abitua proprio mai, ma questa volta siamo di fronte a qualcosa di più grave: si esige una vera e propria schedatura nei confronti delle coppie Lgbt, anche con profili sgradevoli sul piano della privacy delle persone». «Presenterò un’interrogazione nei prossimi giorni rivolta alla ministra dell’Interno – conclude Fratoianni – perché siano valutati tutti i profili di illegittimità di tale atto e quali provvedimenti possano essere assunti. Ormai il degrado di settori della destra italiana è senza limiti».
Ora, con la decisione di Ciacchini di non presentare l’intepellanza, in parte il fuoco della polemica potrebbe spegnersi. Ma restano dei carboni ardenti. «Ripeto – risponde Ciacchini – non c’era nessun intento discriminatorio. Semplicemente chiedevo il quadro di una situazione. Per capire gli effetti nel territorio comunale di questa legge che io, ripeto, non approvo. Ma è lo stesso spirito che ha mosso tante mie altre interpellanze, avere dei dati e tutelare l’interesse dei cittadini, di tutti i cittadini». —
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