Bimbo ucciso dal padre, la mamma ai pm: "Ha accoltellato Michele mentre gattonava"
La ricostruzione della madre agli inquirenti: "Niccolò me lo ha strappato dalla braccia e poi..." Il padre assassino del piccolo ucciso a 1 anno nel Mugello prova a suicidarsi. Secondo una perizia psichiatrica Patriarchi era pericoloso, ma i giudici non hanno mai preso misure
SCARPERIA (Firenze). Dopo giorni di «buio», Niccolò Patriarchi sembra aver riacquistato lucidità. Il 34 enne fiorentino, in carcere a Sollicciano da venerdì notte con l’accusa di omicidio del figlio di un anno, ha recuperato e la memoria dell’orrore che ha scatenato nella villetta di Sant’Agata, a Scarperia. Mentre ieri i secondini lo stavano accompagnando all’udienza di conferimento dell’incarico dell’autopsia sul corpicino del piccolo Michele ha provanto a gettarsi da una delle passerelle al quinto piano del Tribunale di Firenze.
Gli uomini della polizia penitenziaria lo hanno fermato. Patriarchi non ha il fegato di affrontare lo spettro del bimbo. Anche perché dal gorgo di quei ricordi potrebbe essere riemersa tutta la follia sprigionata venerdì al culmine di una delle sue - tante, troppe - crisi di collera innescate da un disturbo bipolare che negli anni lo ha indotto a violenze continue sulla compagna, Annalisa Landi. Botte, aggressioni, grida a cui era prima stata costretta ad assistere anche la figlia di 7 anni e poi il piccolo Michele, che il 3 settembre aveva compiuto un anno.
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Proprio Annalisa martedì, dopo essere stata dimessa dall’ospedale con le cicatrici al volto e alle braccia, ha fornito agli inquirenti la ricostruzione di quella sera. Patriarchi è esploso pochi minuti dopo essere rientrato a casa dal lavoro intorno alle 8 di sera perché non era ancora pronta cena e sul cellulare di Annalisa era arrivata una chiamata. Niccolò però non si sarebbe scagliato su di lei, ma prima sulla bambina e poi sul piccolo. «L’ha afferrata tentando di buttarla giù dal balcone. Sono stata io a bloccarlo mentre tenevo Michele in braccio», ha raccontato la mamma. «Ma poi...».
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La voce di Annalisa di fronte al pm Fabio Di Vizio si è spezzata. Niccolò avrebbe strappato il bimbo dalle braccia della madre per poi accoltellarlo alla schiena più volte mentre gattonava proprio per sfuggirgli. Per questo, oltre all’accusa di omicidio e lesioni aggravate, a Patriarchi viene contestato anche il tentato omicidio della bambina. Ma la linea rossa seguita dall’inchiesta non è solo quella del sangue. L’uomo era violento da anni ed era stato ricoverato più volte. E più volte i carabinieri hanno chiesto alla procura dei minori di intervenire. Ora si scopre che proprio due giorni prima della tragedia il Tribunale dei minori aveva discusso una perizia psichiatrica che confermava la sua pericolosità. Per il consulente, per contenerlo, sarebbero stati sufficienti i farmaci. Ora, solo ora, la Procura per i minori ha avanzato la richiesta della decadenza della potestà genitoriale. Oggi (giovedì 20 settembre) si terrà l’autopsia del piccolo.
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