«Altro che partecipazione Borgo non è stato ascoltato»
Pd e Città Diversa all’attacco dopo le polemiche di residenti e commercianti sulla nuova rotatoria: «Ora non dicano che è colpa di chi c’era prima»
LIVORNO. «Da un lato si chiede alla città di partecipare, dall’altro le decisioni sono già prese...». Vanno all’attacco le opposizioni in consiglio comunale dopo l’sos lanciato dai commercianti e dai residenti di Borgo Cappuccini che hanno raccolto più di 230 firme contro la nuova rotatoria in piazza Giovine Italia.
Il gruppo Pd ha già depositato un’interpellanza. «Oltre a prendere parte al percorso partecipativo "Il futuro é dietro la porta" – interviene Alessio Ciampini (Pd) – moltissimi residenti e commercianti hanno consegnato una petizione al sindaco e all'assessore Aurigi con la richiesta di sospensione dei lavori. La domanda che ci poniamo è semplice: l'amministrazione ha intenzione di tenere conto delle richieste?». Perché «per adesso le uniche modifiche in corso d'opera al progetto "Patto territoriale - Interventi sulla vialibilità tra Porta a Mare e il Pentagono" sono relative a piazza del Municipio».
«Il progetto in questione – ricorda – è stato approvato il 28 novembre da questa amministrazione, la stessa che ha spinto i cittadini ad essere parte attiva del percorso partecipativo. Quindi sembra che da un lato si chieda di partecipare ma dall'altro le decisioni siano già prese». «In questo, come peraltro in molti casi – chiosa – non vorrei che si tirasse in ballo la precedente amministrazione come scusa per nascondersi dietro a situazioni definite come già determinate e immodificabili. Di fronte a richieste numerose e rilevanti, i progetti si possono rivedere. Abbiamo un esempio recente: piazza del Municipio. Borgo non è in una situazione diversa. Chi governa ha il potere di fare e di cambiare».
Anche più dure le parole che arrivano da Città Diversa, con il capogruppo Marco Cannito e i rappresentanti Alberto Pacini e Dario Petrucci. «Come volevasi dimostrare – scrivono – partecipazione illusoria e agitazione reale». «La recente mega rissa tra gli scali Novi Lena e piazza Giovine Italia – riprendono – e la rabbia per la nuova rotatoria dimostrano due cose». Che «la partecipazione come viene intesa e praticata dall'amministrazione Nogarin fa il paio con la partecipazione burocratica delle precedenti amministrazioni: a coloro che lavorano e abitano nell'area di piazza Giovine Italia e che non vogliono la maxirotatoria si risponde che questi lavori ormai erano decisi da chi c’era prima e non si torna indietro, anche se la piazza diventerà un imbuto...». «Il tutto – aggiungono – in barba al fatto che alcuni degli stessi residenti hanno partecipato proprio al percorso partecipativo di Porta a Mare». Poi, secondo Città Diversa: «Questa amministrazione, come la precedente, continua a lasciare al proprio destino i quartieri, siano essi borghi centrali o periferici. Niente progetti e vere proposte di rivitalizzazione».
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