Il Tirreno

Livorno

Tia, bollette di migliaia di euro ai circoli nautici: scoppia la protesta

Tia, bollette di migliaia di euro ai circoli nautici: scoppia la protesta

L’Aamps chiede anche gli arretrati. Il presidente del Consorzio, Piero M antellassi: «Ci equiparano ai porticcioli, ma noi siamo solo punti di attracco. Il circolo “Il Passatempo” deve pagare 43mila euro entro il 17 febnbraio: «Siamo costretti a chiudere».

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Livorno. Una tassa "sul mare". Il mondo dei circoli nautici livornesi è in rivolta per richiesta - definita incredibile - di pagamento della Tia, la tariffa di igiene ambientale (in pratica la tassasui rifiuti), relativa agli specchi d'acqua antistanti associazioni di diportisti e circoli ricreativi della pesca. E in questo caso, dire che il mare è un bene prezioso è più che mai calzante: il popolo delle barchette, in questi giorni, si è infatti ivisto recapitare bollette record che, come accaduto al Circolo della pesca di piazza Cavour, sfiorano i 60mila euro. Per i più fortunati, si fa per dire, le bollette ammontano ad alcune migliaia di euro.

Ovviamente, il Consorzio Nautico guidato da Piero Mantellassi non ci sta e annuncia battaglia. Come era già avvenuto in passato: il fatto è che allora si discuteva dell'eventuale applicazione della Tia, ora invece sono arrivate le maxi-bollette con la richiesta di pagamento. Il provvedimento riguarda tutti i circoli e le associazioni che - in base a un protocollo d'intesa datato 2003 - fanno capo all'Autorità Portuale e non all'amministrazione comunale. Si tratta all'incirca di 46 realtà che costellano i fossi e spaziano dalla Darsena fino allo scoglio della Regina. Una tassa che Comune e Aamps hanno deciso di imporre sugli specchi d'acqua come se si trattasse di una superficie calpestabile. "Ci stiamo organizzando per camminare sull'acqua", ironizzano a denti stretti i diportisti.

Franco Mantellassi ci tiene a ribadire il nome del suo circolo nautico situato all'interno del Molo Mediceo. Si chiama "Il Passatempo", termine che stride con la cifra scritta in fondo alla bolletta che il signor Franco si è visto recapitare nei giorni scorsi. La tassa sul mare richiesta da Aamps per il circolo "Il Passatempo" ammonta a ben 43.741,77 euro.

Una somma da saldare, si legge in fondo alla missiva, entro il prossimo 17 febbraio e per giunta in un'unica soluzione. Una somma da saldare, si legge in fondo alla notifica, entro il prossimo 17 febbraio e per giunta in un'unica soluzione. “Sarò costretto a chiudere i battenti del circolo”, sottolinea amaramente

Per chiarire meglio la vicenda, i diportisti evidenziano la distinzione tra un porticciolo turistico e un punto di ormeggio. "Nel primo caso - spiega Andrea Lami, vicepresidente del Consorzio - c'è vita a bordo delle imbarcazioni: ospiti ed equipaggio che, di fatto, producono rifiuti". I circoli nautici invece rappresentano punti di attracco e prevedono il semplice stazionamento delle piccole imbarcazioni, magari in attesa della bella stagione. "Una tassa che già paghiamo - aggiungono i diportisti - nel momento in cui corrispondiamo il canone di concessione all'Autorità Portuale". Si trattasse delle vecchie figurine dei calciatori, si direbbe che è un "doppione". Almeno a sentire la loro opinione. A ciò si somma anche la richiesta di pagamento degli arretrati a partire dal 2008, e sarebbe proprio quest'ultimo elemento a giustificare le cifre astronomiche. Le bollette sono state recapitate nelle prime settimane di gennaio, "la normativa prevede che la richiesta degli arretrati sia retroattiva fino a 5 anni. L'istanza dell'imposta relativa al 2008 è quindi illegittima", specificano dal Consorzio. A partire dai prossimi mesi in seguito a un adeguamento normativo, la stessa Autorità Portuale affiderà a un'associazione temporanea di imprese di cui fanno parte la stessa Aamps, Labromare e Lonzi Metalli con un bando di gara da 2milioni e 861mila euro, la concessione dei servizi di pulizia e raccolta rifiuti da terra e mare da fornire all'utenza. Un onere che, assicura il dirigente dell'Ap Giovanni Motta, sarà calcolato sull'estensione e gli spazi acquatici di ogni concessionario. Non si tratterà di una batosta rispetto a quanto pagato finora ma probabilmente di una cifra leggermente inferiore. "Un'imposta che - conclude Mantellassi - adesso come in futuro, sarà l'Authority a dover esigere e non Aamps". Il Consorzio Nautico annuncia quindi una pioggia di ricorsi da parte dei propri associati

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