Il Tirreno

Livorno

Terme del Corallo, nuovi raid vandalici

di Giorgio Carlini
Terme del Corallo, nuovi raid vandalici

Sos dal gruppo Facebook nato per difendere la struttura: «La dignità storica del monumento deve essere protetta, serve un custode»

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LIVORNO. «Siamo indignati di fronte al perpetrarsi della violenza che ogni giorno si compie su ciò che con fatica è ancora in piedi da 110 anni». Lo scrive al Tirreno Silvia Menicagli, amministratrice del gruppo Facebook “Salviamo le Terme del Corallo”. Un’iniziativa partita nel 2009 «per difendere - ricorda Silvia - la dignità storica di uno dei più importanti monumenti che la città di Livorno ha avuto in eredità, ma che non ha saputo rispettare».

La portavoce parla a nome dei circa seimila e cinquecento iscritti al gruppo (6478, per la precisione): cittadini che si ribellano di fronte alle continue irruzioni all’interno della struttura. «Ci riferiamo - specifica la lettera inviata alla nostra redazione - a tutti coloro che, in cerca di qualcosa da vandalizzare, entrano imperterriti nelle stanze dell’appartamento un tempo riservato ai direttori delle Terme, e che fino al 2012 era abitato, seppure senza un contratto ben definito, da una signora, che ne aveva cura e che ha contribuito al suo mantenimento».

«I balordi - rivela Silvia - devastano tutto e gettano spazzatura dalle finestre, sotto gli occhi dei bambini e dei nonni che abitualmente frequentano il parco riaperto nel giugno del 2013. Le forze dell’ordine - aggiunge - arrivano, buttano fuori gli intrusi, sigillano porte e finestre ancora sane, ma dopo poco altri ne violentano di nuovo gli spazi, in una incessante marea di degrado».

L’ultimo spregio documentato risale al 2 gennaio: «La vetrata in legno che guarda verso il giardino centrale è stata abbattuta. Altre persone sono entrate e hanno apposto il loro “vessillo” sul muro di ingresso dell’appartamento in questione: “Corallo Okkupato”. Siamo stufi di dover assistere allo scempio incontrastato».

In conclusione, il gruppo lancia una proposta: «Chiediamo che, con urgenza, vengano sistemate anche solo poche stanze nella vecchia palazzina della direzione, e che queste siano assegnate a un custode, che garantisca l’incolumità di ciò che resta. In attesa - così si conclude la lettera - del tanto sospirato recupero delle Terme del Corallo».

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