Il Tirreno

Livorno

IL SEGRETARIO BERSANI

«Niente alleanza con chi è contro i termovalorizzatori»

«Niente alleanza con chi è contro i termovalorizzatori»

LIVORNO. «A Roma non accetterò accordi di governo con chi nega in principio la possibilità di utilizzare termovalorizzatori». Pier Luigi Bersani parla di accordi di legislatura, ma il riferimento a...

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LIVORNO. «A Roma non accetterò accordi di governo con chi nega in principio la possibilità di utilizzare termovalorizzatori». Pier Luigi Bersani parla di accordi di legislatura, ma il riferimento a uno dei grandi temi in corso in città, non sembra casuale. «Serve durezza nelle scelte, ma con la sicurezza di chi ha una cultura di governo», spiega il segretario Pd, nel suo intervento lungo oltre un’ora dal palco di un teatro Goldoni affollatissimo.

Il numero uno del partito democratico, ha affrontato una serie di temi locali: dall’Imu al patto di stabilità che tiene legate le mani dei Comuni.

«I Comuni sono il braccio dell’intervento pubblico. L’Imu deve arrivare nelle loro casse, ma deve essere alleggerita. Come si alleggerisce? Affiancandola con un’imposta sui grandi patrimoni immobiliari. E’ una proposta che faremo, che porteremo avanti e che se non si farà ora si farà quando saremo al governo».

«Sugli enti locali - ha continuato il segretario del Pd - serve più attenzione. Se troviamo slancio dalla nuova situazione europea e qualche risorsa dallo spending review, dobbiamo fare investimenti. E a chi vogliamo farli fare questi investimenti? Agli enti locali, sono gli unici che possono farli rapidamente e indirizzandoli nel sociale. Agli enti locali dobbiamo dire: partite voi con una deroga al patto di stabilità. Ricordo che l’ultimo governo Prodi destinò due miliardi di euro al fondo sociale, ora che c’è la recessione ci sono zero euro, come ha deciso Berlusconi».

Sulle alleanze Bersani è stato chiaro, lanciando frecciate a Idv e messaggi chiari a Sel: «Voglio partire dal centrosinistra, non sto facendo inciuci con nessuno, ma voglio un centrosinistra nuovo, di governo, non quello di una volta». A Vendola che più di una volta nei giorni scorsi ha chiestodi ripartire dalla 'foto' di Vasto, da quell'alleanza con l'Idv di Di Pietro - non sempre per la verità molto salda, ma ancora in vita in tante amministrazioni locali - Bersani, pur senza citare il leader di Sel, scandisce le sue regole: sì ad un centrosinistra dove, però, «non esista una proprietà transitiva per cui se ci sta uno deve starci anche l'altro per arrivare fino a Grillo». E il motivo è che il fine delle alleanze è governare l'Italia. E a Di Pietro fa arrivare: «Ci siamo presi insulti tutti i giorni. Pensiamo di mettere insieme che ci insulta? Non esiste. Il patto di centrosinistra si fa senza speculare per avere un punto percentuale in più. Noi ci carichiamo della soma, siamo il primo partito italiano e qualche responsabilità dobbiamo prendercela, ma se gli altri ci mordono al polpaccio han sbagliato indirizzo».

Giulio Corsi

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