Addio scritte in maternità
Anna Cecchini
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Da sinistra, scritte sulla finestra e allingresso delle scale che portano al reparto. A sinistra lascensore imbrattato e sopra si vedono le scritte anche sullaffresco Linea dura dell'Asl: puliamo e chi imbratta pagherà
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LIVORNO. Tolleranza zero per le scritte sui muri del reparto di ostetricia dell'ospedale. L'Asl nei giorni scorsi ha cominciato a pulire le scale di accesso. L'azienda questa volta fa sul serio, soprattutto in vista dell'apertura della nuova area materno-infantile che da marzo 2010 sarà attiva nell'ottavo padiglione (completamente ristrutturato). E dice basta a questa mania di vergare sui muri del reparto, a caratteri cubitali, nome, data di nascita, peso e qualche volta anche una sintetica apologia del vigore sessuale del frugoletto appena venuto al mondo. Una mania inspiegabile e squisitamente livornese, che l'azienda sanitaria ha provato ad arginare più volte. Sempre inutilmente. Ma quali bacheche e pannelli dove appiccicare foto e post-it colorati o lavagnette da imbrattare con i pennarelli? I livornesi continuano a scrivere sui muri delle scale di accesso e nella sala di attesa del reparto. Ora l'Asl ha detto basta. Una decisione dettata non solo da motivi legati al decoro urbano, o almeno non solo da quelli. Secondo l'azienda sanitaria il motivo per cui i livornesi dovrebbero smetterla con questa storia delle scritte a maternità, a voler fare psicologia spicciola della mentalità labronica, è lo stesso per cui i cittadini continuano a farle: l'attaccamento alla città. Il voler sentire quel reparto - e un po' tutto l'ospedale - come qualcosa dell'intera comunità. E quindi di strettamente personale. Interpretazioni psicologiche a parte, il costume di scrivere sui muri del reparto di ostetricia ha da finire. In qualunque modo. «Le persone - spiega Luca Bianciardi, responsabile del presidio ospedaliero di viale Alfieri - devono capire che questa usanza è peggiorativa per tutti, pazienti, visitatori e operatori del reparto. È inutile migliorare la qualità dei servizi sanitari se poi la struttura viene maltrattata». L'Asl ci va giù duro e promette vari gradi di controllo, calibrati sul comportamento dei cittadini. Per ora, nel vecchio reparto, l'azienda si è occupata di avviare la riqualificazione. Vale a dire che sta provvedendo a pulire e tinteggiare i muri insozzati dalle scritte. «Ci stiamo organizzando - dice Bianciardi - perché d'ora in poi chiederemo a chi scrive sul muro il rimborso delle spese di pulizia e riqualificazione delle zone imbrattate. C'è una nuova normativa che segnala queste scritte come imbrattamenti, decretandole come reato». Questo per quanto riguarda il vecchio padiglione, quello al secondo piano del corpo centrale dell'ospedale. E la nuova area materno-infantile che nascerà a marzo nell'ottavo padiglione? Come farà l'Asl a tenere a bada le smanie graffitare dei neo-papà livornesi? Per ora l'azienda dice di credere fermamente nella capacità dei cittadini di comprendere quanto imbrattare i reparti ospedalieri sia cosa disdicevole. Poi, se i livornesi non capiranno il concetto, nel nuovo reparto l'azienda sarà costretta ad adottare veri e propri metodi di controllo. «Vorremmo evitare - conclude Bianciardi - di installare le telecamere». Significherebbe aver perso completamente la fiducia nei cittadini. «Se alla città sarà chiaro - conclude il direttore dell'ospedale - che il nuovo padiglione materno-infantile sarà un bene di tutti, da tenere in ordine e nel decoro, credo che non avremo problemi». Staremo a vedere.