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Festa ai vigili del fuoco: in pensione le due “colonne” Bonaretti e Lenzi

di Stefano Taglione

	Fabio Bonaretti e Paolo Lenzi
Fabio Bonaretti e Paolo Lenzi

L’ispettore, arrivato nel 2019 dalla forestale, ha trovato in via Campania «persone fantastiche, peccato però per la chiusura del mio ex corpo». Lenzi, caporeparto, è intervenuto sulla Costa Concordia

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LIVORNO. Doppia festa al comando dei vigili del fuoco per il pensionamento dell’ispettore esperto in antincendio boschivo Fabio Bonaretti e del caporeparto Paolo Lenzi. Due colonne nel comando di via Campania che il 30 gennaio, per raggiunti limiti di età, lasciano il testimone ai pompieri più giovani.

Storie diverse, quelle dei due “angeli in divisa”. Sì perché Bonaretti, vigile del fuoco, ci è diventato dopo il decreto Renzi, che ha cancellato il corpo forestale dello Stato, dove lavorava dal ‘94. «Una decisione dannosissima, principalmente per l’ambiente – spiega – ma devo dire che in questa disgrazia, per me un evento veramente traumatico, ho trovato persone splendide, che mi hanno insegnato tantissimo e alle quali spero di aver trasmesso qualcosa. Per me, vivere questo cambiamento, non è stato assolutamente semplice. Per i primi tre anni, dal 2016 al 2019, erroneamente sono stato trasferito nei carabinieri, come del resto altri colleghi, poi cinque anni mi sono trovato catapultato nei vigili del fuoco senza neanche fare un corso. Le persone del comando mi hanno aiutato molto, ho lavorato tantissimo con gli elicotteristi di Cecina, ho incontrato gente meravigliosa». Gli anni del corpo forestale, invece, sono nostalgici: «Sentivo il profumo del bosco e della collaborazione – prosegue l’ispettore – e non sapevo se ero al lavoro o in ferie. Entrare nella forestale era il sogno che avevo da bambino, l’ho detto anche al comando provinciale Ugo D’Anna nel mio discorso».

Lenzi, invece, nei pompieri c’è entrato nel ‘91 e, a 60 anni, come Bonaretti va in pensione il 30 gennaio. «Il 31 in realtà – commenta – ma ho staccato alle 13 del 30 perché martedì mi sono messo in ferie. Cosa farò adesso? Non lo so, non ho progetto particolari, tranne quello di godermi la pensione». Dal 5 dicembre del ‘91, data di assunzione, ha operato al comando di Firenze e poi in quello labronico, partendo dall’isola d’Elba e passando per Piombino, Cecina, la sede centrale di via Campania e infine gli scali Darsena, con la squadra nautica. «Da un anno – prosegue il caporeparto – ero tornato nella sede centrale. Degli interventi più difficili ricordo il salvataggio di una signora dopo un incendio in un appartamento: fumava, si è bruciata il materasso, e stava per morire fra le fiamme. Siamo riusciti a portarla fuori, purtroppo però dopo un po’ di tempo è deceduta in ospedale a causa delle ustioni».

Molti gli interventi di Lenzi fuori da Livorno: dall’alluvione di Cardoso, ai terremoti dell’Umbria e dell’Abruzzo, passando dai soccorsi post-naufragio della Costa Concordia, al Giglio. «Ho salutato tutti i colleghi del comando – conclude Lenzi – insieme abbiamo fatto un rinfresco. Mi mancherà la caserma».

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