Qualificazioni Mondiali, la Uefa vuole cambiare la regola che danneggia l’Italia
Pochi ascolti, troppe goleade: i vertici internazionali del pallone valutano seriamente un cambio di format. E c’è già un’idea
Le qualificazioni europee ai Mondiali del 2026 si avviano alla fase decisiva e, a parte una sola nazionale già certa del pass, i dodici gironi restano aperti e combattuti. Tuttavia, in casa UEFA cresce la convinzione che l’attuale formula vada rivista: il format, secondo molti addetti ai lavori, si è rivelato troppo rigido e poco stimolante per tifosi e squadre.
Il commento dei giocatori
Lo stesso Gianluigi Donnarumma, dopo la sfida tra Italia e Israele, ha riassunto il problema con parole chiare: «Oggi non puoi sbagliare una partita, perché un passo falso ti manda ai playoff». Il margine d’errore è minimo, e il rischio di compromettere un intero percorso per una singola serata storta è reale.
Perché servono cambiamenti
Secondo i dati analizzati dall’organizzazione europea – dagli ascolti tv alle vendite dei biglietti, fino alle interazioni sui social – l’interesse verso le qualificazioni sta calando. Troppe gare dal risultato scontato, tante goleade tra squadre di livello troppo distante e un sistema che spesso lascia le nazionali di seconda fascia senza vere possibilità di emergere.
Il modello “alla Champions League”
Per questo, la UEFA starebbe valutando un modello ispirato alla nuova Champions League, abbandonando i “vecchi” gironi per una fase unica a campionato, in cui ogni squadra affronterebbe avversarie provenienti da fasce diverse di ranking. Il vantaggio? Partite più equilibrate e di cartello: possibili incroci come Francia-Spagna, Italia-Portogallo o Germania-Inghilterra potrebbero diventare la norma.
Come cambierebbe il percorso di qualificazione
Una formula che, oltre ad accrescere lo spettacolo, garantirebbe maggiore competizione anche tra le big, mantenendo alto l’interesse mediatico per l’intero percorso. Con l’allargamento a 48 squadre per il Mondiale 2030, la UEFA potrebbe introdurre un sistema che qualifica direttamente le prime 12 classificate e manda ai playoff le successive otto, premiando la continuità e non solo la singola prestazione.
Uno sguardo al futuro
Un cambiamento ancora in fase di studio, ma che promette di trasformare radicalmente il modo in cui l’Europa vivrà le sue qualificazioni nei prossimi anni.