Italia, Spalletti esonerato, annuncio in diretta: «Sarei rimasto, con la Moldavia mia ultima partita da ct» poi si alza e abbandona la conferenza stampa
Il tecnico della Nazionale: «Resto convinto che andremo ai Mondiali, l’ho detto anche al presidente Gravina»
Luciano Spalletti non sarà più il tecnico della Nazionale italiana di calcio. L’annuncio è arrivato nel pomeriggio di domenica 8 giugno durante la conferenza stampa tenuta dal tecnico. Fatale la sconfitta per per 3-0 contro la Norvegia nella prima importantissima partita del girone di qualificazione ai Mondiali del 2026. Il tecnico sarà in panchina lunedì 9 giugno alle 20,45 contro la Moldavia, nella seconda gara del torneo di qualificazione ai Mondiali. Poi firmerà la risoluzione del contratto, come ha annunciato lui stesso.
Le parole di Spalletti
«Ieri sera il presidente Gravina mi ha comunicato che sono stato sollevato dall’incarico», ha detto Luciano Spalletti in conferenza stampa. «Io non avevo intenzione di mollare. Avrei preferito restare al mio posto e continuare a fare il mio lavoro. Allenerò la squadra contro la Moldavia (lunedì 9 giugno alle 20,45 il fischio d’inizio) e poi firmerò la risoluzione». Il tecnico di Certaldo, in provincia di Firenze, ha continuato: «Mi ha fatto male non essere stato nelle condizioni di tirare fuori il meglio da tutti, non raggiungere il livello di qualità di gioco che avrei voluto raggiungere. Sono dispiaciuto di me stesso».
«Convinto di andare ai Mondiali»
Luciano Spalletti ha parlato della qualificazione ai Mondiali: «Ero convinto che andremo ai Mondiali, e lo sono anche ora dopo l’esonero e dopo la sconfitta con la Norvegia. Ora diventa fondamentale andare a giocare una partita degna della maglia che indossiamo (contro la Moldavia, ndr)».
Situazione surreale
Luciano Spalletti dunque allenerà la Nazionale per l’ultima volta nella serata del match con la Moldavia. Sapendo già di essere esonerato. Una situazione surreale. «Io ho lisciato troppo i calciatori, non ho mai avuto frizioni. Sono andato sempre verso gli abbracci e il fatto di comprendere tante cose. Dopo l’Europeo mi sono impegnato per essere più amico e disponibile. Mi farebbe piacere sapere se qualcuno avesse raccontato qualcosa di diverso». Spalletti ha poi proseguito: «Io voglio chiudere con una bella vittoria. Alla squadra ho sempre detto che secondo me sono gli uomini giusti per portare in fondo la qualificazione ai Mondiali, anche se ci sono delle complicazioni. Ci è successo troppe volte di credersi più forti degli altri e di non andare a mettere mano a noi stessi per evidenziare questa superiorità. Mi aspetto una presa di coscienza da parte della squadra. Vorrebbe dire che non ho sbagliato a scegliere le persone, ma a fare l’allenatore».
Le scelte
Durante la conferenza stampa Luciano Spalletti ha parlato anche della stanchezza dei calciatori: «Molti hanno accusato il logorio del finale di stagione». Sulle scelte contro la Moldavia: «Orsolini può fare l’ala destra, ha quelle caratteristiche. Non stravolgerò la squadra. Per me la visione è sempre dei 16 calciatori, mai degli 11 che entrano in campo. Si rimane in campo nella stessa maniera. Bisogna partire del presupposto che le partite vanno lottate, la Moldavia ha 3-4 giocatori di livello internazionale. A Oslo non siamo riusciti a fare una giocata, a fare un recupero a rotta di collo. Se individualmente siamo al di sotto delle nostre possibilità diventa tutto difficile. Contro la Moldavia dobbiamo incanalare noi la partita con il nostro atteggiamento. Ora dobbiamo solo assolvere al nostro compito».
L’aiuto dei club
Spalletti ha parlato anche dell’approccio dei club nei confronti della Nazionale: «Dai club ho sempre avuto il massimo della disponibilità. Essendo sempre stato un allenatore di club, a volte ho pensato a non pesare troppo sui club. Se un calciatore non stava bene l’ho sempre mandato via subito dal ritiro della Nazionale. Chi usa gli infortuni come escamotage per non venire in Nazionale, per me non dovrebbe venire più. Il rapporto si basa sulla fiducia».
Tradimento
A Spalletti è stato chiesto se si è sentito tradito. Dopo questa domanda Luciano Spalletti si alza e se ne va lasciando la conferenza stampa. Sul suo volto le tracce della commozione.