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Scienza

Nobel per la Medicina a Pääbo per la scoperta sul genoma degli ominidi

Nobel per la Medicina a Pääbo per la scoperta sul genoma degli ominidi

Lo scienziato svedese, 67 anni, ha aperto un nuovo campo di ricerca: la paleogenomica. Tanti i riconoscimenti internazionali

03 ottobre 2022
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Il premio Nobel per la Medicina 2022 è stato assegnato al biologo svedese Svante Pääbo, 67 anni. L'annuncio è arrivato direttamente dal comitato al Karolinska Institute di Stoccolma, in Svezia. Il motivo di tale riconoscimento è da attribuire alla ricerca sull'essere umano e «alle sue scoperte riguardanti i genomi degli ominidi estinti e l'evoluzione umana».

Pääbo ha studiato all'Università di Uppsala e in seguito si è trasferito prima nell'università di Zurigo, poi in quella americana di Berkeley e in seguito nell'Università tedesca di Monaco. Nel 1999 ha fondato l'Istituto Max Planck per l'Antropologia evoluzionistica a Lipsia, dove lavora attualmente. È inoltre docente in Giappone, nell'Istituto di Scienza e Tecnologia di Okinawa, è membro dell'Organizzazione Europea di Biologia Molecolare (Embo) e fa parte di accademie prestigiose, come la Royal Society, l'Accademia Nazionale della Scienze degli Stati Uniti, l'Accademie delle Scienze francese, quella Leopoldina e l'Accademia Nazionale dei Lincei. Numerosi i riconoscimenti internazionali, fra i quali la medaglia Max Delbrück, la medaglia Theodor Bücher (Febs), il premio Louis-Jeantet (Ginevra), e il Japan Prize (Tokyo).

A Pääbo viene riconosciuto il merito di avere affrontato con nuove armi una delle più grandi sfide scientifiche contempoeanee. È stato infatti il primo a portare la genetica in un campo come la paleontologia, che fino ad allora si era basata sullo studio di fossili o antichissimi manufatti. Grazie alle nuove tecnologie genetiche, Pääbo è stato fra i pionieri dell'estrazione del Dna dai fossili e della sua analisi. Le ricerche che ha coordinato hanno gettato una nuova luce sull'evoluzione umana, fino a rivoluzionarne completamente lo studio. A Pääbo si deve per esempio l'analisi del Dna dei Neanderthal, che ha rivelato che l'Homo sapiens si è incrociato con i Neanderthal e che alcuni geni di quei cugini dell'uomo sono ancora presenti nel genoma di quasi tutte le popolazioni contemporanee. Sempre alle ricerche di Pääbo si deve la scoperta di un'antica popolazione umana, i Denisovani, anch'essi incrociati con l'Homo sapiens circa 70.000 anni fa: il punto di partenza per ricostruirne la storia è stato un frammento di un osso trovato in una grotta dei Monti Altai.

È un premio "meritatissimo" Il Nobel per la Medicina al fondatore della paleogenetica, lo svedese Svante Pääbo: è il commento del presidente dell'Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli, e del vicepresidente Giorgio Parisi al riconoscimento, che per due anni consecutivi viene assegnato a un socio dell'Accademia. Lo scorso anno, infatti, Parisi era stato premiato per la Fisica. «Un premio Nobel meritatissimo a un grande scienziato che abbiamo l'onore di averlo come socio straniero dell'Accademia dei Lincei», dicono Antonelli e Parisi. «La ricostruzione dei genomi antichi - aggiungono - è stata un'avventura affascinante, che ci ha permesso di ricostruire la storia dell'umanità e dei rapporti con in nostri fratelli estinti, i Neandertaliani e i Denisovani». Per il paleontologo Giorgio Manzi , dell'Università Sapienza di Roma e dell'Accedemia dei Lincei, un Nobel a ricerche di biologia ed evoluzione umana costituiscono «un bel successo per una piccola, comunità scientifica».

Per martedì 4 ottobre è previsto l’annuncio del premio Nobel per la Fisica; mercoledì 5 ottobre quello per la Chimica; giovedì 6 ottobre quello per la Letteratura; venerdì 7 ottobre quello per la Pace; il 10 ottobre, il prossimo lunedì, quello per l’Economia.

Il premio Nobel consiste in un premio in denaro di 10 milioni di corone svedesi — circa 900 mila euro — che sarà consegnato il prossimo 10 dicembre. 

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