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Porno online, stretta in Italia dal 12 novembre: il doppio anonimato, il token e l’app per autenticarsi

di Redazione web

	Nuova regola per guardare i video porno in Italia
Nuova regola per guardare i video porno in Italia

In Italia il 94% dei ragazzi ha uno smartphone ma solo uno su cinque è protetto da filtri. Dal 12 novembre scattano le nuove norme Agcom: i siti porno dovranno verificare l’età tramite token digitali anonimi

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In Italia quasi tutti i ragazzi tra gli 8 e i 16 anni hanno in tasca uno smartphone. Secondo i dati Agcom, sono circa 6 milioni i minori con un telefono, ma solo 1,2 milioni dispongono di un sistema di parental control attivo. Un divario enorme, che lascia milioni di bambini esposti a contenuti non adatti alla loro età.

Le ricerche del Cnr dipingono un quadro ancora più allarmante: l’88% degli adolescenti maschi e il 40% delle femmine dichiara di aver visto video pornografici online. E uno su quattro sviluppa l’idea che il sesso implichi la sottomissione della donna all’uomo — un segnale preoccupante sulle distorsioni affettive e culturali che nascono da un accesso incontrollato alla pornografia.

Nuove regole: dal 12 novembre l’Agcom può oscurare i siti porno che non verificano l’età

La situazione sta però cambiando. L’Agcom ha approvato un nuovo regolamento che entrerà in vigore dal 12 novembre: i siti che diffondono materiale pornografico dovranno escludere rigorosamente i minori. In caso contrario, scatteranno sanzioni e oscuramenti.

Le regole si applicano anche ai siti con sede all’estero che generano ricavi in Italia o sono visitati da un numero significativo di utenti italiani. Restano invece solo “raccomandazioni” per altri contenuti destinati agli adulti, come gioco d’azzardo o alcolici.

Sorprendentemente, però, social network come X (ex Twitter) e app di messaggistica come Telegram — dove circola moltissimo materiale pornografico — sono esclusi dalle nuove restrizioni.

Il “doppio anonimato”: come funzionerà la verifica dell’età

Il regolamento Agcom introduce un sistema innovativo di verifica della maggiore età fondato sulla privacy totale. I siti non potranno chiedere documenti né usare strumenti di intelligenza artificiale per stimare l’età da un selfie. Il controllo avverrà in due passaggi: prima l ’utente riceverà un codice digitale anonimo (token) che certifica la sua maggiore età, senza rivelare dati personali, successivamente il token sarà rilasciato da un ente terzo indipendente — pubblico o privato (come banche, operatori telefonici o società specializzate) — che non saprà a quale sito verrà poi utilizzato. Basterà installare un’app sullo smartphone per automatizzare il processo, garantendo così sicurezza e anonimato.

Un’app europea per la verifica sicura: dal 2025 la sperimentazione in Italia

Il 14 luglio 2025 la Commissione europea lancerà un’app ufficiale capace di generare i token in modo sicuro. È sviluppata dal consorzio T-Scy, formato da Scytales AB (Svezia) e Deutsche Telekom (Germania), con un investimento di 4 milioni di euro. La sperimentazione partirà in Danimarca, Francia, Grecia, Spagna e Italia, dove l’Agcom punta a renderla disponibile al pubblico entro fine anno. Dal 2026, l’app sarà integrata nel nuovo Portafoglio Digitale Europeo, che conterrà anche documenti come carta d’identità e patente e permetterà di autenticarsi tramite impronta digitale o scansione oculare.

La battaglia globale contro il porno libero

Il tema della protezione dei minori dall’esposizione alla pornografia è ormai una questione internazionale. Nel Regno Unito, grazie all’Online Safety Act, per accedere a Pornhub serve registrarsi con email, carta di credito o numero di cellulare. Telegram utilizza la scansione facciale, X chiede documenti o selfie, Reddit si affida al sistema “Persona” per confermare l’età degli utenti. Negli Stati Uniti, 24 Stati hanno introdotto leggi simili; in Texas, la Corte Suprema ha stabilito che le restrizioni non violano la libertà di espressione ma proteggono i minori. Anche l’Unione Europea si sta muovendo in questa direzione: la Francia è già più avanti, con l’obbligo per i siti porno di affidarsi a società terze per verificare l’età degli utenti, anche solo tramite un selfie. L’Italia, ora, prova a colmare il ritardo. Con le nuove regole Agcom, la “festa” dell’anonimato digitale — almeno per il porno — sembra destinata a finire.

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