Il Tirreno

Esteri

Allarme droni dalla Russia, Zelensky: «L’Italia potrebbe essere la prossima». Tajani: «Non credo sia obiettivo militare»


	Ancora droni di probabile provenienza russa in Unione europea
Ancora droni di probabile provenienza russa in Unione europea

Sono stati avvistati in Danimarca e Germania. l commissario Ue per l'Economia, Valdis Dombrovskis: «Siamo già in una guerra ibrida con Mosca»

3 MINUTI DI LETTURA





Nuovi droni sono tornati a sorvolare il territorio europeo nella notte tra venerdì e sabato. Questa volta sono stati avvistati sopra la base aerea militare danese di Karup, la più grande del Paese, e sopra la regione tedesca dello Schleswig-Holstein, al confine con la Danimarca. I sospetti sono tutti rivolti verso la Russia, come ha sottolineato l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, che durante una riunione dell'Alleanza a Riga, in Lettonia, ha affermato: «La Russia ha la piena responsabilità di queste azioni».

«La risposta dell'alleanza è stata forte e continuerà a rafforzarsi», ha aggiunto, esprimendo la sua solidarietà agli altri membri Nato che hanno visto violato il proprio spazio aereo nelle ultime settimane: Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia e Romania.

«L'Italia potrebbe essere la prossima», ha scritto il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky in un post in cui faceva sapere di 92 droni russi diretti verso la Polonia e intercettati. «Vediamo la direzione, per così dire la coreografia di questo volo», ha aggiunto, «Putin sta mettendo alla prova ciò che hanno gli europei».

Un altro drone è stato avvistato anche sopra l'aeroporto Schiphol di Amsterdam verso mezzogiorno di sabato. Una pista è stata chiusa per circa 45 minuti per essere poi riaperta senza prove di sconfinamento. Il commissario Ue per l'Economia, Valdis Dombrovskis, non ha nessun dubbio sul fatto che «siamo già in una guerra ibrida con la Russia».

In un'intervista a France24, ha sottolineato come l'Unione «stia assistendo a ogni tipo d'azione russa e sappiamo che le ambizioni imperialiste ed espansionistiche della Russia si estendono oltre l'Ucraina e si parla apertamente di invadere altri Paesi, anche Ue e Nato». Parole smentite dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che, parlando all'Assemblea generale dell'Onu, ha assicurato: «La Russia non ha mai avuto, e non ha, simili intenzioni». Ha però ribadito che «qualsiasi aggressione contro il mio Paese verrà respinta con decisione».

Nel frattempo Kiev ha denunciato la situazione nella centrale nucleare di Zaporizhzia, dove da 4 giorni è stata interrotta l'alimentazione elettrica esterna. Alle 16.56 di martedì l'ultima linea elettrica che porta all'impianto è stata tagliata sul lato russo e sono entrati in funzione i generatori di emergenza per alimentare i sistemi di raffreddamento e di sicurezza. Rafael Grossi, direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), ha definito la situazione «profondamente preoccupante» e ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin per convincerlo a intervenire, senza successo. La Russia ha occupato la centrale nucleare di Zaporizhzhia nel marzo 2022 e i suoi reattori, un tempo in grado di alimentare 4 milioni di abitazioni, sono stati messi in arresto freddo per motivi di sicurezza. Il canale Telegram controllato dalla Russia per la centrale ha rassicurato sul fatto che «sono disponibili in loco riserve sufficienti di gasolio per garantire il funzionamento autonomo a lungo termine dei generatori».

Tajani: «Non credo che l’Italia sia obiettivo militare»

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo a 4 di Sera Weekend, ha commentato le recenti preoccupazioni legate al rischio di incursioni di droni russi nei cieli europei, dopo l’allarme di Zelensky. Tajani ha rassicurato: «Mi auguro che questo non accada, non credo che Putin voglia scatenare la terza guerra mondiale, non credo neanche che l'Italia sia un obiettivo militare. Comunque la nostra difesa aerea è sempre in grado di verificare ciò che accade, è in grado di abbattere droni che possono avere intenzioni minacciose, quindi come la Nato è in grado di farlo». Il ministro ha ricordato che episodi simili non sono una novità e che l'Occidente ha sempre saputo reagire: «Io credo che Putin stia testando le reazioni dell'Occidente, ma l'Occidente ha sempre dimostrato di saper reagire. Quando ero un giovane ufficiale dell'aeronautica militare, alla fine degli anni '70, queste operazioni di violazione del confine Nato le facevano i Mig dell'Unione Sovietica e dell'ex Jugoslavia. Non è la prima volta che accade».

Primo piano
Dopo la protesta

Corteo per la Palestina a Lucca, prime denunce per i blocchi stradali e ferroviari

di Pietro Barghigiani