Muore a 47 anni colpito dal taser dei carabinieri: seconda morte in due giorni in Italia
La vicenda è ora al centro di un’indagine condotta dalla Procura di Genova, che ha annunciato l’apertura di un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo
Un uomo di 47 anni è morto nella serata di domenica 17 agosto a Sant’Olcese, sulle alture genovesi, dopo essere stato colpito con un taser dai carabinieri. La vicenda è ora al centro di un’indagine condotta dalla Procura di Genova, che ha annunciato l’apertura di un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo. L’intervento dei militari era stato richiesto da alcuni residenti del quartiere, allarmati da forti rumori e urla provenienti da un appartamento. Quando le due pattuglie sono arrivate sul posto, hanno trovato l’uomo in uno stato di evidente agitazione, probabilmente alterato dall’alcol.
Taser usato più volte
Secondo quanto ricostruito nelle prime ore d’indagine, il primo colpo di taser sarebbe stato sparato da uno dei carabinieri, ma l’impulso elettrico avrebbe colpito solo di striscio il 47enne, coinvolgendo anche un altro militare. Un secondo tentativo, eseguito dallo stesso agente, non avrebbe avuto effetto. A quel punto l’arma sarebbe stata impugnata da un altro carabiniere, che avrebbe infine colpito l’uomo con un nuovo impulso. Poco dopo è arrivato il personale del 118, allertato nel frattempo, ma i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.
Ipotesi arresto cardiaco
Al momento, l’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che l’arresto cardiaco sia stato provocato dal colpo di taser, anche se sarà l’autopsia disposta dalla Procura a chiarire le cause esatte del decesso. Il caso è affidato alla pm Paola Calleri, che ha delegato le indagini all’aliquota dei carabinieri presso il palazzo di giustizia. Il fatto riapre inevitabilmente il dibattito sull’uso del taser da parte delle forze dell’ordine, uno strumento già finito sotto i riflettori in passato per episodi simili.