Il Tirreno

Migranti

Tragedia a Lampedusa, barchino si ribalta: decine di morti, anche una neonata e tre adolescenti


	Ennesima tragedia nel Mediterraneo (Foto di repertorio)
Ennesima tragedia nel Mediterraneo (Foto di repertorio)

I corpi recuperati sono stati trasferiti presso il cimitero di Cala Pisana

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Un'altra strage nel Mediterraneo centrale scuote le acque al largo di Lampedusa nella giornata di mercoledì 13 agosto. Un barchino con a bordo decine di migranti si è capovolto a circa 13 miglia dalla costa sud-occidentale dell’isola, provocando almeno 20 vittime e 27 dispersi. Tra i corpi recuperati figurano anche una neonata e tre adolescenti. I sopravvissuti, al momento, sono 61.

I soccorsi

Le operazioni di soccorso si sono rivelate estremamente complesse, ostacolate da condizioni marine avverse. Guardia Costiera e Guardia di Finanza stanno battendo la zona alla ricerca di eventuali superstiti, mentre i corpi recuperati sono stati trasferiti presso il cimitero di Cala Pisana. Quattro dei superstiti, subito dopo l’arrivo a Lampedusa, sono stati portati al poliambulatorio per accertamenti sanitari. Le loro condizioni, per fortuna, non sarebbero gravi. Le autorità locali parlano di un impatto emotivo profondo tra i sopravvissuti, molti dei quali viaggiavano con familiari poi scomparsi in mare.

L’UNHCR: “675 morti nel Mediterraneo solo nel 2025”

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha espresso “profondo dolore” per l'accaduto, sottolineando come il numero delle vittime nel Mediterraneo centrale da inizio anno sia salito a 675. L’organizzazione ribadisce l’urgenza di attivare canali legali e sicuri per l'accesso in Europa, per ridurre il ricorso a viaggi estremamente pericolosi.

La politica al centro delle polemiche

Sull’accaduto è intervenuto anche l’europarlamentare Leoluca Orlando, che ha criticato duramente le attuali politiche migratorie italiane: «Questa tragedia è anche frutto di un sistema che ostacola i soccorsi in mare e affida la gestione dei migranti a presunti accordi con milizie e autorità libiche ben note per violenze e torture».

Un’estate drammatica nel Canale di Sicilia

L’incidente si inserisce in una sequenza di eventi drammatici che ha visto nelle ultime settimane un’intensificazione dei soccorsi nel Mediterraneo. Solo pochi giorni fa, la nave Astral di Open Arms ha salvato due gruppi di migranti: il primo, con 51 persone tra cui tre neonati e due donne incinte; il secondo, con 40 persone in condizioni di grave disidratazione e ustioni da carburante. A Savona, invece, è sbarcata la Life Support di Emergency con 146 migranti soccorsi in tre operazioni tra il 6 e il 7 agosto.

Oltre 14.000 respinti in Libia

Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), tra gennaio e l’inizio di agosto 2025 sono morte almeno 370 persone lungo la rotta del Mediterraneo centrale, mentre 300 risultano ancora disperse. Più di 14.000 migranti sono stati intercettati e riportati in Libia, tra cui oltre 450 minori.

Una traversata sempre più letale

Il tratto di mare tra Nord Africa e Italia resta una delle rotte migratorie più pericolose al mondo. Le condizioni precarie delle imbarcazioni, l’assenza di canali legali e la disperazione di chi parte continuano a produrre un bilancio drammatico. Il naufragio di ieri è solo l’ultimo di una lunga serie di eventi che richiamano l’attenzione sulla necessità di un intervento strutturale e condiviso a livello europeo.

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