Il Tirreno

Pericolo in cucina

Allarme botulino nel cibo, già due morti: le tre regole per riconoscere una conserva contaminata


	Allarme per le conserve infestate da botulino 
Allarme per le conserve infestate da botulino 

Una vittima in Calabria, l’altra in Sardegna: un terzo decesso sospetto. Attenzione Clostridium botulinum: un batterio che può rivelarsi letale

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Due episodi distinti ma con dinamiche molto simili: il consumo di cibo da un furgone ambulante, l’improvviso malessere e, purtroppo, la morte. È accaduto a Diamante, in provincia di Cosenza, e a Monserrato, alle porte di Cagliari. In entrambi i casi, le autorità sanitarie stanno valutando la possibilità che si tratti di botulismo alimentare, un’intossicazione rara ma estremamente pericolosa, spesso legata a conserve contaminate.

Le vittime

A Diamante sono morte due persone: Luigi Di Sarno, 52 anni, e una donna di 45 anni. Quest’ultima verrà sottoposta a riesumazione per effettuare nuovi accertamenti. A Monserrato, invece, a perdere la vita è stata una donna di 38 anni. In tutti i casi, le persone avrebbero consumato alimenti acquistati da food truck presenti sul territorio.

Conserva sospetta

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire con esattezza cosa sia stato servito nei giorni precedenti ai malori. A Diamante, in particolare, si ipotizza che le vittime abbiano mangiato una conserva a base di broccoli. Le conserve alimentari, soprattutto quelle preparate in casa, sono considerate tra gli alimenti a maggior rischio quando si parla di Clostridium botulinum, il batterio responsabile della tossina.

Cos’è il botulino

Il botulino è una delle tossine naturali più potenti conosciute. Viene prodotto da un batterio anaerobico che si sviluppa in ambienti poveri di ossigeno, come i barattoli sottovuoto. Se ingerita, la tossina può causare paralisi muscolare progressiva e richiede un intervento medico immediato. Il botulismo è raro, ma quando si verifica può avere conseguenze letali.

Il rischio delle conserve fatte in casa

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, le conserve artigianali, spesso realizzate senza strumenti professionali o controllo microbiologico, possono rappresentare un pericolo concreto se non preparate secondo criteri scientifici. Al contrario delle produzioni industriali, che sono sottoposte a rigorosi test, quelle fatte in casa si basano su controlli empirici e spesso vengono distribuite tra amici e parenti senza alcuna verifica sanitaria.

Come riconoscere una conserva a rischio

Esistono alcuni segnali visibili che possono aiutare a identificare una conserva potenzialmente pericolosa. Il Centro Medico Sant’Agostino ne indica almeno tre:

  • Il tappo non deve essere gonfio. Premendo con un dito, deve produrre un suono “click-clack”. Se è rigido e immobile, meglio non fidarsi.
  • Assenza di bollicine. Guardando il barattolo controluce, non devono esserci bolle in sospensione, che potrebbero indicare fermentazione o sviluppo batterico.
  • Aspetto e odore alterati. Muffe, liquidi torbidi, odori sgradevoli o consistenze anomale sono campanelli d’allarme da non ignorare. In questi casi, è sempre meglio buttare via tutto senza assaggiare.
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